Lella Mazzoli

Speciale 10 anni – Un pensiero di Lella Mazzoli

«Potrei dire che Codice è la mia Utopia realizzata. Mi spiego. Ho sempre pensato a Codice come una casa editrice di nicchia, raffinata, non per tutti. Quindi quando ho pubblicato il primo volume Network effect. Quando la rete diventa pop, assieme a miei più giovani colleghi mi sono sentita privilegiata. La cura dell’editor, il continuo confronto su copertina, font etc ma anche sugli argomenti del volume mi hanno fatto sentire Autore nel senso vero del termine (magari non lo sono ma il mio sentire è stato ed è questo). Con Utopie. Percorsi per raccontare il futuro, come ho detto all’inizio si è conclusa (almeno in parte) una ricerca su questa parola, sul suo valore e significato oggi. La mia ossessione come alcuni amici sostengono. Tanti Autori (quelli davvero tali) mi hanno seguita su questo tema e l’hanno declinato secondo i loro saperi. Il risultato un volume che ha inaugurato una nuova veste editoriale di Codice, la scelta di una copertina uguale per autori e argomenti. Ci differenziano solo i colori.
Per Utopie c’è stata anche una ricerca di impaginazione intrigante con tondi e corsivi, insomma bella e curata. Mi candido per una terza pubblicazione…

Per ragioni di disciplina e studio consiglio: Quello che vuole la tecnologia di Kevin Kelly; L’ingenuità della rete di Evgeny Morozov; Immersi nelle storie di Frank Rose; Insieme ma soli di Sherry Turkle. La mia passione sono poi i libri di George Lakoff quindi: La libertà di chi?
Aggiungerei: Vittorio Marchis 150 (anni di) invenzioni italiane; La felicità della ricerca di Shimon Edelman
Non sarebbe male rileggere, oggi: Il mondo a misura d’uomo di Thomas P.Hughes».

Lella Mazzoli, curatrice di Network effect. Quando la rete diventa pop e di Utopie. Percorsi per immaginare il futuro (insieme a Giorgio Zanchini).

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