Ascoltare il battito delle città per rigenerare la democrazia – Luca De Biase, Il Sole 24 Ore

Il Sole 24 Ore

L’economista italiana Francesca Bria, oggi assessore all’Innovazione di Barcellona, si racconta in una lunga intervista raccolta da Luca De Biase nelle pagine de Il Sole 24 Ore. Tra l’esperienza con Geoff Mulgan – di cui è citato il suo Big Mind – e il futuro libro, in uscita per Codice Edizioni a fine agosto, “Ripensare le smart city” scritto con Evgeny Morozov.

«”Ero a Londra. Lavoravo alla Nesta, l’agenzia per l’innovazione sociale britannica, con Geoff Mulgan“. Basta il nome, in effetti, a qualificare quell’esperienza: il suo ex capo è un’autorità per tutto quanto riguarda i modelli operativi e le riflessioni teoriche intorno alla trasformazione sociale nell’epoca digitale. Tra l’altro è appena uscito in Italia il suo Big Mind. L’intelligenza collettiva che può cambiare il mondo (Codice Edizioni, 2018; versione originale: Princeton University Press 2017). E Nesta è una delle organizzazioni più prestigiose per le attività che servono a comprendere e sperimentare percorsi di modernizzazione partecipata, tecnologicamente avanzata e umanisticamente avvertita. (…) Ed è stato proprio organizzando un convegno con Stefano Rodotà che Francesca Bria ha invitato e dunque incontrato il futuro marito, Evgeny Morozov: intellettuale originalissimo, critico attento e colto della contemporaneità, storico della tecnologia. Con lui, tra l’altro, ha scritto un testo per l’ufficio newyorkese della Rosa Luxemburg Stiftung, intitolato Rethinking the smart city. Democratizing urban technology che è diventato libro (la traduzione è in corso di pubblicazione per Codice). Il libro serve a decodificare l’ideologia tecnocratica della smart city, vista come una proposta centrata sulle esigenze dei venditori di tecnologia più che su quelle dei cittadini; e nello stesso tempo indica la strada per soddisfare il diritto a una città digitalmente avanzata, semplice da usare, aperta all’innovazione e, soprattutto, tecnologicamente sovrana».

“Big Mind” di Geoff Mulgan

Big Mind. L’intelligenza collettiva che può cambiare il mondo accompagna il lettore in un viaggio alla scoperta dell’evoluzione dell’intelligenza collettiva, passandone al setaccio limiti e potenzialità. Perché le tecnologie smart non portano automaticamente a risultati intelligenti? Perché per risolvere le grandi sfide del nostro tempo è determinante il ruolo di una “mente aumentata” che sia il frutto della collaborazione tra le capacità umane e le potenzialità delle macchine. Big Mind rivela come l’intelligenza collettiva, se ben orchestrata, possa guidare le aziende, i governi, le università e le società a sfruttare al meglio il cervello umano e le tecnologie digitali. Descrivendo alcune tecnologie innovative (da Google Maps ai satelliti Dove) e le più recenti scoperte nell’ambito dei big data e dell’intelligenza artificiale, Mulgan racconta gli affascinanti esperimenti in cui la sinergia tra uomini e macchine ha portato a successi rivoluzionari o, a volte, anche a eclatanti insuccessi (come nel caso del rogo della Grenfell Tower di Londra, o della crisi finanziaria di un decennio fa), offrendo però importanti lezioni da imparare per il futuro.

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