Supercomputer supera il Test di Turing: è primato

«I computer possono pensare? La domanda è alla base di uno dei più intrigranti e controversi snodi dell’evoluzione delle tecnologie delle macchine e il principio su cui si fonda, il Test di Turing, il criterio inventato e reso pubblico nel 1950 dal matematico Alan Turing, uno dei padrini dell’intelligenza artificiale.

Può, secondo precise regole di “gioco” (se una macchina riesce a farsi passare per un essere umano allora sta pensando, o si sta avvicinando molto a questo concetto), un computer comportarsi come un essere umano, nel senso di capacità di formulazione di un pensiero come concatenazione ed espressione di idee? In poche parole può una macchina riprodurre le funzioni cognitive umane? Sebbene le previsioni di Turing predicevano già entro il 2000 l’avvento di un computer talmente intelligente da poter superare il suo test, finora nessuno ci era mai riuscito.

 Sabato 8 giugno, invece, nel corso di un evento oraganizzato dall’Università di Reading presso la Royal Society di Londra, il tabù è stato infranto e a darne conto (ieri) è stata l’edizione online dell’Indipendent. Per la prima volta nella storia un computer, denominato Eugene Goostman e frutto dell’ingegno di un gruppo di sviluppatori russi di San Pietroburgo, è riuscito a superare il test, convincendo il 33% degli esperti partecipanti al test di essere a colloquio con un 13enne e non con una macchina. Un giudice su tre, per intendersi, ha creduto e giudicato umano il suo comportamento nei cinque minuti in cui è durata la conversazione».


Il Sole 24 Ore




Se volete conoscere meglio la figura (meravigliosa) di Alan Turing, ecco due letture che fanno al caso vostro: La cattedrale di Turing di George Dyson e L’uomo che sapeva troppo di David Leavitt.






Le ultime news di Codice