«I problemi dei prossimi decenni, come il cambiamento climatico, la migrazione, e la salute globale, possono essere risolti grazie all’intelligenza collettiva», afferma Geoff Mulgan, Ceo di Nesta, la più importante agenzia britannica per l’innovazione sociale e tecnologica. Che ha aperto lo scorso ottobre in Italia, a Torino, la sua prima sede fuori dal Regno Unito. Ogni individuo, organizzazione o gruppo può trarre vantaggio dal rapporto con una mente più grande, avvalendosi del potere intellettivo di altre persone e di altre macchine: è questa la tesi centrale di Big Mind. L’intelligenza collettiva che può cambiare il mondo, l’ultimo saggio di Mulgan, uno dei maggiori esperti di innovazione sociale al mondo. Questa “mente più grande”, frutto della collaborazione tra le capacità umane e le potenzialità delle macchine, ha dunque il potenziale di risolvere le grandi sfide del nostro tempo. Successi rivoluzionari (da Google Maps ai satelliti Dove, fino a straordinarie applicazioni in campo medico) ed eclatanti fallimenti (come il rogo della Grenfell Tower di Londra o la crisi finanziaria di un decennio fa) vengono usati da Mulgan, visiting scholar presso l’Ash Center della Harvard University, per raccontare questa sinergia tra uomini e tecnologie.
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Big Mind. L’intelligenza collettiva che può cambiare il mondo accompagna il lettore in un viaggio alla scoperta dell’evoluzione dell’intelligenza collettiva, passandone al setaccio limiti e potenzialità. Perché le tecnologie smart non portano automaticamente a risultati intelligenti? Perché per risolvere le grandi sfide del nostro tempo è determinante il ruolo di una “mente aumentata” che sia il frutto della collaborazione tra le capacità umane e le potenzialità delle macchine. Big Mind rivela come l’intelligenza collettiva, se ben orchestrata, possa guidare le aziende, i governi, le università e le società a sfruttare al meglio il cervello umano e le tecnologie digitali. Descrivendo alcune tecnologie innovative (da Google Maps ai satelliti Dove) e le più recenti scoperte nell’ambito dei big data e dell’intelligenza artificiale, Mulgan racconta gli affascinanti esperimenti in cui la sinergia tra uomini e macchine ha portato a successi rivoluzionari o, a volte, anche a eclatanti insuccessi (come nel caso del rogo della Grenfell Tower di Londra, o della crisi finanziaria di un decennio fa), offrendo però importanti lezioni da imparare per il futuro.