«Come diceva Einstein, per essere veramente felici bisogna essere sufficientemente stupidi»: una provocazione, certo, ma che fa riflettere sui risvolti ideologici, economici e politici che si nascondono dietro l’industria della felicità a tutti i costi. Massimiliano Parente, sul “Giornale”, recensice Happycracy di Edgar Cabanas ed Eva Illouz.
Domenica 14 aprile alle 17.00 Edgar Cabanas ed Eva Illouz saranno al National Geographic Festival delle Scienze.
Viviamo in un mondo invaso dall’apparente felicità, a un livello tale che essere felici sembra essere diventato non solo un obiettivo di vita, ma un diritto e un obbligo. Non ci è concesso di fallire, e siamo condannati al successo e al benessere. Per aiutarci, alla fine degli anni Novanta è nata una nuova “scienza” dominata dalla psicologia positiva, con i suoi medici, le sue celebrità, i suoi scienziati autoproclamati e i suoi guru pronti a insegnarci come essere felici. In Happycracy, la famosa sociologa Eva Illouz, già autrice di dissacranti saggi sulla mercificazione dell’amore, ed Edgar Cabanas dimostrano quali conseguenze – politiche, ideologiche, scientifiche ed economiche – e minacce si nascondono dietro l’industria della felicità a tutti i costi, che ha spostato la responsabilità dalla società all’individuo.