Un forte investimento (culturale ed economico) in ricerca scientifica, sviluppo tecnologico e alta formazione: è questa l’ultima chance che ha l’Italia per rimuovere le cause del declino, modificare la specializzazione produttiva del sistema paese, realizzare un ambiente adatto all’innovazione ed entrare nella società della conoscenza. Da quasi mezzo secolo il nostro è l’unico paese a economia avanzata ad aver scelto un percorso di sviluppo senza ricerca; per molti anni la scelta ha premiato, ma oggi quel modello non regge più. La tecnologia a elevato valore di conoscenza è ormai il settore più dinamico dell’economia mondiale.
I numeri non lasciano dubbi: negli ultimi anni sono stati triplicati gli investimenti in scienza e innovazione, sono aumentati gli scambi di prodotti ad alta tecnologia e paesi come Cina, India e Brasile stanno ridisegnando la mappa geopolitica della ricerca. Il mondo sta cambiando velocemente; l’Italia, in questo panorama in costante mutamento, non tiene il passo e perde posizioni nella classifica della competitività e quote nel mercato del commercio internazionale di beni ad alta tecnologia.
Recuperare il terreno perduto, partecipare alla costruzione di una società della conoscenza più democratica, insomma spingersi «oltre il declino», significa innanzitutto modificare la propria specializzazione produttiva, e puntare su un modello di sviluppo fondato sulla ricerca.