Da oggi in tutte le librerie
Silicon Valley: i signori del silicio
di Evgeny Morozov

“I colossi dell’hi-tech stanno diventando sempre più simili alla destra radicale: da una parte hanno lanciato una crociata populista per bloccare la regolamentazione della rete voluta dai governi, dall’altra utilizzano la tecnologia per reclutare i credenti. Ideologicamente, la Silicon Vally è ormai l’equivalente cosmopolita e hi-tech del Tea Party: l’armata di startup vuole farci credere che, mentre il capitalismo funziona in teoria, la realtà attuale è, nei fatti, molto diversa”.
Evgeny Morozov, The Guardian

Parlare di tecnologia oggi significa appoggiare, spesso neanche senza accorgersene, alcuni degli aspetti peggiori dell’ideologia neoliberista. E non importa se si è d’accordo oppure no, perché molte delle critiche ai Big della tecnologia sono a loro volta allineate con posizioni neoliberiste. Esiste solo un modo per rendere davvero incisiva la nostra opposizione a questa deriva della società: affrontare non solo l’economia politica della Silicon Valley, ma anche il ruolo sempre più importante che i “signori del silicio” rivestono nell’architettura fluida e costantemente cangiante del capitalismo globale contemporaneo.

È questa la tesi del nuovo saggio di Evgeny Morozov , “Silicon Valley: i signori del silicio” (VAI ALLA SCHEDA-LIBRO), che oggi arriva nelle librerie per Codice nella traduzione di Fabio Chiusi, per metterci di fronte a una domanda “scomoda”: l’abbondanza e la riduzione delle disparità propugnate da Google, Amazon, Facebook, Twitter & Co. sono reali oppure l’ultima incarnazione del capitalismo più subdolo? Le promesse delle grandi aziende tecnologiche sono fuorvianti o possono – e devono – essere comprese solo se inquadrate in un contesto più ampio che tiene conto della scomparsa dello Stato sociale e della completa deregulation del regime commerciale?

“Di solito non ci poniamo questi problemi – scrive Morozov – e invece dovremmo: proprio come la Silicon Valley ha un futuro solo all’interno del capitalismo contemporaneo, il capitalismo contemporaneo ha un futuro solo all’interno della Silicon Valley”.

 

61 - Morozov_115x180_DEF

 

 

“Per Morozov Wall Street e la Silicon Valley sono solo due facce della stessa medaglia: le grandi piattaforme digitali come Amazon, Google e Facebook, o i giganti della sharing economy come Airbnb e Uber, in realtà sono animati dagli stessi istinti predatori della finanza, e – monopolizzando i dati personali – si appropriano dello spazio pubblico. E tutto ciò accade mentre l’illusione di poter fruire di servizi personalizzati in realtà uccide la solidarietà”
Massimo Russo, La Stampa 

“Se la Silicon Valley è un party, Morozov è quello che arriva tardi e rovina la festa”
The New Scientist

“Una voce limpida e un pensiero critico nel bel mezzo dell’attuale mania per la rivoluzione digitale”
Nassim Nicholas Taleb, autore de “Il cigno nero”

“Morozov è il più provocatorio e informato critico dell’utopia tecnologica che circonda internet”
Brian Eno

Leggi anche: 

“Così Morozov ci costringe a mettere in discussione il nostro rapporto con la tecnologia” – Il commento di Vittorio Bo

Internazionale – L’era del populismo tecnologico, di E. Morozov

Il Manifesto – Il Leviatano della Silicon Valley, di B. Vecchi

La Stampa – “Sulla privacy l’Europa non ha un progetto condiviso”, di B. Ruffilli

La Repubblica – “Apple paga per sembrare la coscienza del web”, di F. De Benedetti

Le ultime news di Codice