Ta-Nehisi Coates in versione fumettista
e il nuovo Black Panther

coatesEssere un personaggio che medita su come gestire uno stato e guidare il proprio popolo nei suoi panni civili, mentre combatte il crimine e le ingiustizie nei panni di un supereroe e di un vero e proprio simbolo nazionale. Questa è la forza di Black Panther secondo Ta-Nehisi Coates, il celebrato scrittore americano, giornalista e saggista apprezzatissimo, che sta scrivendo l’attuale ciclo di storie del personaggio per le matite di Brian Stelfreeze. Mentre in Italia sta per uscire il suo best-seller Tra me e il mondo – in libreria per Codice Edizioni da metà maggio nella traduzione di Chiara Stangalino – sul The Atlantic, Coates ha parlato della sua passione per i fumetti durante l’infanzia, passata in una Baltimora vessata dalla criminalità e dallo spaccio di droga. Le vignette di Uncanny X-Men e Amazing Spider-Man erano un’occasione di fuga dalla realtà, quella in cui i diversi e i deboli potevano trasformare le proprie sventure in punti di forza e motivi di rivalsa. Lasciare che la fantasia raggiunga i suoi massimi limiti e condensarla in poco spazio: ecco il segreto della scrittura a fumetti, secondo Ta-Nehisi, che racconta anche della fatica di scrivere con un approccio visivo alla storia, qualcosa di totalmente inedito per lui, saggista, ma anche lontano dalla sensibilità del poeta e del romanziere.

“Per affrontare questi interrogrativi ho dovuto fare grandi ricerche, sia nell’archivio delle storie Marvel che in quelli della storia del mondo reale, delle società passate e moderne, dell’Africa pre-coloniale, delle ribellioni contadine del Medioevo europeo, della Guerra Civile Americana e delle Primavere Arabe.
Ecco il sogno realizzato del me stesso bambino che ancora vive dentro di me. Leggere da piccolo Amazing Spider-Man mi ha messo in condizione di ragionare molto sulla celebre frase “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”. Così come gli X-Men di Claremont non mi hanno solo raccontato storie di supereroi, ma messo in relazione con il ruolo delle minoranze sociali, con il potere insito nelle loro sottoculture e con le persecuzioni che ne derivano.
Quindi spero che il mio Black Panther faccia altrettanto. Le domande sulla morale sono ciò che motiva l’azione. Le domande, in definitiva, valgono più delle risposte.”

 

coates_covers-04Domande che Coates -vincitore del National Book Award per la non fiction nel 2015 e, per il Time, tra le 100 persone più influenti al mondo – si pone anche nel suo ultimo libro, Between the World and Me, definito dalla scrittrice premio Pulitzer Toni Morrison “una lettura fondamentale” per capire a che punto è arrivata la lotta al razzismo negli Stati Uniti. Concepito come una lettera al figlio adolescente, il libro affronta il tema della discriminazione nei confronti degli afroamericani, prendendo spunto da vicende autobiografiche legate all’infanzia e all’adolescenza dell’autore. Tra me e il mondo è un libro potente e ricco di significati: uscito in America lo scorso luglio, è stato accolto con favore dal pubblico e dai critici, raccogliendo recensioni molto positive sui maggiori quotidiani americani e riaprendo il dibattito su questioni fondamentali come l’integrazione e l’uguaglianza. Concetti che lo stesso Coates ha ribadito durante il discorso di premiazione, dedicando il premio al suo amico e compagno di college Prince Jones, ucciso per errore da un poliziotto, che lo aveva scambiato per un criminale in fuga. In attesa di poterlo leggere, vi lasciamo con un’intervista a Coates in cui racconta il nuovo fumetto che ha sceneggiato per la Marvel.

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