Buon compleanno, Darwin!

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“L’uomo nella sua arroganza si crede un’opera grande, meritevole di una creazione divina.
Più umilmente, io credo sia più giusto considerarlo, discendente degli animali.”
L’origine dell’uomo, Charles Darwin, 1871

La scienza è uno di quei campi in cui le scoperte non finiscono mai. E da quando nella mente umana si è accesa la scintilla della conoscenza, sono iniziate a fioccar teorie, studi e scoperte che hanno cercato non solo di spiegare l’origine e il comportamento delle cose, ma anche il modo in cui migliorarle. Questa storia di progresso constante è fatta (ed è stata fatta) da uomini che con la loro tenacia e passione sono riusciti ad aggiungere, granello dopo granello, contributi fondamentali al sapere. Era il 12 febbraio del 1809 quando venne alla luce il più grande naturalista di tutti i tempi: oggi la Teoria dell’Evoluzione di Charles Darwin è riconosciuta universalmente come una delle intuizioni più rivoluzionarie nella storia dell’uomo, ma per molti versi rimane ancora chiusa nei laboratori e negli articoli scientifici, difficile ed esoterica. Eppure è grazie ad essa se riusciamo a interpretare il nostro mondo, come ci racconta Marco Ferrari nell’introduzione del suo ultimo libro, “L’evoluzione è ovunque”, che vi proponiamo in occasione del Darwin Day (Scopri tutti gli eventi in Italia)!

Marco Ferrari, L'evoluzione è ovunque

Marco Ferrari, L’evoluzione è ovunque

“Darwin è sempre stato un uomo modesto. A parte qualche affermazione poetica, come la chiusa del libro più noto, L’origine delle specie, la sua scrittura è sempre piana e di basso profilo, anche se il contenuto delle sue opere è rivoluzionario, tanto che ha avuto e ha un impatto sempre crescente sulla biologia moderna. Ma questo non stupisce. In completo e totale contrasto con la loro semplicità e il loro utilizzo nella biologia, infatti, le idee di Darwin si sono dimostrate un versatile strumento di conoscenza, che ha prima incuriosito, poi affascinato tante discipline che con la biologia hanno poco a che fare. La discendenza con modificazione, come a volte è definito il nucleo della selezione naturale, si è trasformato col tempo in un metodo con il quale capire il mondo naturale, non solo i viventi; allo stesso momento microscopio e telescopio, un coltellino svizzero della mente che avvicina gli universi alle cellule.
Gli occhiali darwiniani permettono così di capire come le condizioni iniziali siano fondamentali, come il ruolo del caso non sia mai del tutto imprevedibile o negativo, come l’ambiente e la vita interagiscano in un gioco di feedback senza fine, come non sia necessario un agente superiore per generare oggetti di grande complessità e come, lasciate a se stesse, le cose divengano del tutto diverse da quello che ci aspettiamo. E, soprattutto, che questi processi sono presenti e agiscano in maniera incessante in tutta la vita dell’intero universo. Paradossalmente, il coacervo costituito da mutazioni casuali, selezione naturale e sessuale, deriva genetica e tutte le interpretazioni nate dalle idee di Darwin si sta trasformando in quella “teoria del tutto” che i fisici vanno cercando da anni. Con qualche limitazione, ovviamente, e molte discussioni, che ne fanno un campo in totale e turbolento divenire. Proprio questo stesso intricatissimo labirinto di conoscenze che è diventata la teoria dell’evoluzione impedisce a un giornalista come me di scrivere un libro “definitivo”, e definitivamente invendibile. […] Ho scoperto, dopo anni di ricerche più o meno approfondite, che dalle cellule all’universo, dai ghepardi alle antenne, dai polli alla mente, le lenti darwiniane possono essere usate quasi in ogni occasione per spiegare cosa accade, per prevedere le conseguenze delle nostre azioni, per adottare politiche avvedute e progetti corretti. Troverete questo libro pieno di salti da un argomento all’altro, da una disciplina all’altra, da un ambito preciso a uno sfuggente, da teorie (quasi) consolidate ad altre che sembrano tentativi di trovare una logica anche dove non c’è. Come se tutto l’esistente fosse proprio la tangled bank, la “ripa intricata” che Darwin ha usato come immagine – ancora poetica – per illustrare la complessità della vita, e non solo”.

 

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