Speciale Natale – Grandi Maestri: Enrico Bellone

Enrico Bellone

Enrico Bellone (1938 – 2011) è stato uno storico della scienza e il primo docente ad essere chiamato nel 1994, per chiara fama, ad occupare la cattedra galileiana dell’Università di Padova. Nel 2008 ha ricevuto, insieme a George Lakoff dell’Università di Berkeley, il premio Preti.

 

Per Codice Edizioni ha pubblicato:

 

Qualcosa, là fuori. Come il cervello crea la realtà
(pag. 128, euro 15,00)

«Tutti gli esseri umani cercano tracce di regolarità nell’ambiente che li ospita: se queste non ci fossero la sopravvivenza sarebbe impossibile. Le persone usano gli organi di senso e il cervello, e colgono colori, suoni, sapori e ruvidezze in quegli oggetti esterni che vengono disposti in uno spazio tridimensionale e dei quali si percepiscono mutazioni nel tempo. Per questo, quando si accarezza il corpo dell’amante o si contempla il sole che tramonta sul mare, è veramente difficile credere che gli oggetti corporei siano illusioni sensoriali».

 

Galilei e l’abisso. Un racconto
(pag. 104, euro 12,00)

«Ma è proprio vero che siamo i legittimi eredi di Galilei? E in che cosa poi dovrebbe consistere questa eredità? Si sta per esempio incrinando, ormai, l’opinione che il lascito galileiano sia un rivoluzionario metodo centrato sulle “sensate esperienze” e sulle “certe dimostrazioni”: già gli antichi astronomi babilonesi, infatti, raccoglievano accurate osservazioni e le inquadravano in raffinate teorie matematiche».

 

L’origine delle teorie. Linguaggio, evoluzione, evoluzione biologica, evoluzione culturale
(pag. 130, euro 15,00)

«L’uomo usa il linguaggio per raccontare ciò che accade, e molti racconti sono descrizioni di eventi che si susseguono nel tempo: trasformazioni di organismi viventi o sviluppi di generi letterari, nascita e morte di una stella o mutamenti nella pittura dell’Ottocento. La ricostruzione narrativa di questi processi è spesso indicata con la parola “evoluzione”».

 

La scienza negata. Il caso italiano
(pag. 134, euro 15,00)

«La negazione della scienza come rifiuto dell’inedito, come paura del sovvertimento di un ordine, come crisi di valori: un pregiudizio che viene da lontano e che si è radicato in maniera più o meno forte in diverse epoche e in diverse società. L’Italia, secondo Enrico Bellone, più di altri paesi continua su questa strada di “rivolta della ragione”, di strenua e ottusa resistenza».

 

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