Danilo Zagaria sulla Lettura dedica un lungo articolo al latte e alla birra: «Sono bevande e raccontano destini. Una candida e l’altra d’oro, rimandano alle stesse stagioni dell’umanità: alla vita dei nomadi, capaci di sfruttare fino all’ultima goccia greggi e mandrie, e a quella dei primi coltivatori, domatori di orzo e grano».
La birra, come riportato in Storia naturale della birra di Rob DeSalle e Ian Tattersall, «a dispetto della sua natura frizzante e dinamica fu una creazione di popoli sedentari, coltivatori capaci di addomesticare e crescere i cereali indispensabili alla sua elaborata preparazione. Birra e pane, infatti, sono i simboli gastronomici della rivoluzione neolitica, unperiodo di transizione che portò gli esseri umani di alcune aree ad abbandonar euno stile di vita nomade, basato sulla caccia e sulla raccolta, in favore di una vita stanziale dedita all’agricoltura, all’allevamento e alla vita cittadina». Storia naturale della birra, poi, intreccia storia e scienza, ed ecco «che ogni bicchiere diventa una miniera di informazioni che ci lega al mondo naturale. La storia della birra si intreccia infatti con quella di diverse varietà di orzo, luppolo, grano e lieviti, dimostrandosi non solo mera faccenda produttiva, ma anche un percorso che lega la botanica alla chimica, la microbiologia all’ingegneria gentica».