Pubblicità: l’abc riparte dal digital di Chiara Bertoletti, Ambiente Cucina

Ambiente Cucina

«Restituire alla pubblicità il carisma delle sue origini implica prendere posizione. Nel momento in cui c’è una presa di posizione ci si trova a polarizzare il target, ma è giusto che le marche si ritrovino immerse nel proprio tempo e interpretino il sentire valoriale della loro audience. Certo, vale per le marche che se lo possono permettore. Penso a quanto fatto da Budweiser durante il Super Bowl 2017, con uno spot che ha raccontato il brand riproponendo il sogno americano in aperto contrasto alla politica del presidente Trump. Dopo la messa in onda del video, Budweiser è stata boicottata da una parte del pubblico, ma questo significa prendere posizione e farlo bene. (…) Il confine con la strumentalizzazione è sottilissimo, ma le persone se ne accorgono: è il meccanismo dell’intelligenza collettiva».

Chiara Bertoletti intervista Paolo Iabichino sulla pubblicità di oggi e sui contenuti di Scripta Volant.

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Chiunque abbia a che fare con la parola scritta sta attraversando una vera e propria mutazione genetica: la rivoluzione digitale ha scompaginato i palinsesti, sconfessato il marketing tradizionale e travolto i vecchi paradigmi dell’informazione, della pubblicità, della narrazione politica e d’impresa. È come se il nostro scrivere avesse perso la capacità di fissarsi, e una volta in rete le nostre parole smarrissero i propri riferimenti, volassero via, ormai prive di contesto, e si trasformassero in altro. Scrivere bene sembra non bastare più; oggi è fondamentale cambiare l’atteggiamento progettuale, e la grammatica dei social network può insegnarci una nuova sintassi. Con “Scripta volant. Un nuovo alfabeto per scrivere (e leggere) la pubblicità di oggi.” Paolo Iabichino ha creato un nuovo abbecedario della comunicazione, per imparare a scrivere una pubblicità migliore per tutti, a prescindere dai media che la ospitano.

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