Sul “Fatto Quotidiano” Matteo Cavezzali pubblica una riflessione su Evoluzioni di Oren Harman.
La fede nella scienza ha sostituito la fede nel mistero e nelle leggende? E, a conti fatti, ne sappiamo davvero più degli antichi sui grandi misteri dell’esistenza? Secondo Oren Harman, «la strada per conoscere il mondo dettata da Zeus e Cristo è stata abbandonata nel momento in cui uomini come Galilei, Mendel e Darwin hanno iniziato a mettere in crisi quel sistema di valori morali e quel tipo di narrazione del reale. Se la scienza moderna ci spiega perfettamente come si diffondono le malattie e come curarle, come prevedere l’arrivo della pioggia (più o meno) e come mandare un uomo sulla Luna, diventa più complicato dare risposte esistenziali tramite la scienza».
«Eppure anche la scienza ha, inconsapevolmente, ripreso alcune formule del racconto mitologico. Secondo Oren Harman molte teorie scientifiche hanno caratteristiche di moderni miti, se pensiamo ad esempio al Big Bang e all’universo a stringhe, ci rendiamo conto che non sono meno affascinanti dei miti della creazione o di Kronos e Chaos, e anche questi, seppur scientifici, possono aprire orizzonti filosofici, psicologici e poetici molto interessanti. Forse il passaggio tra mito e scienza non è stato così radicale come pensiamo.»