Internazionale pubblica la recensione di Mormorio di Will Eaves.
Il protagonista Alec Pryor ricalca la figura di Alan Turing, che Eaves richiama in intensi passaggi che raccontano «una serie di sogni prolungati e allucinatori in cui s’identifiacno gradualmente gli elementi del passato di Alec che continuano a pesare su di lui: Christopher, compagno di scuola e primo amore (per Alan Turing era stato Christopher Morcom); la madre e suo fratello; le capanne di Bletchley Park dove lavorò per decifrare il codice Enigma; le sue teorie sulla coscienza e la possibilità di apprendimento automatico».
Al lettore spetta un compito impegnativo, «deve diventare detective se vuole ricostruire le connessioni della mappa dell’inconscio di Pryor. Nel romanzo troviamo la scienza, l’arte e il simbolismo junghiano». Un romanzo bello, «sia per gli eventi concreti sia per le metamorfosi surreali dei sogni di Alec».