Su Wired, Marco Consoli firma una lunga intervista a Maurizio Tesconi, autore con Viola Bachini del saggio Fake people. «Responsabile del Cyber Intelligence Lab dell’Istituto di informatica e telematica del Cnr di Pisa», Maurizio Tesconi è «uno dei più autorevoli cacciatori europei di falsi profili sui social network».
«La rete è ormai invasa da bot: secondo un rapporto dell’azienda di sicurezza Kount generano il 40 per cento del traffico su Internet» scrive Consoli. Per esempio, spiega Tesconi, «i bot oggi dominano la finanza: ci sono software che creano notizie per far crescere l’interesse degli investitori». Il ricercatore poi avverte: «gli utenti devono stare attenti a segnali come l’uso stentato dell’italiano, visto che molti attacchi arrivano dall’estero. O al fatto che hanno profili anomali, con pochi post frutto di un copia-incolla. Noi li studiamo attraverso i sofware, ma mentre prima si cercava di individuarli uno per uno, adesso si analizzano le azioni di gruppo, perché certi comportamenti diventano più sospetti se vengono eseguiti insieme da migliaia di agenti.»
L’autore di Fake people illustra poi le nuove frontiere di questa guerra tecnologia. «L’utilizzo di reti neurali antagoniste: si creano artificialmente i falsi per dare la possibilità a un altro sistema di diventare più bravo a individuarli. In pratica, si creano potenziali bot, che magari non esistono ancora, e si insegna ad altri software a riconoscerli. Anticipando le mosse dei malintenzionati.»