«Navighiamo in un mare insidioso» scrive Simona Ovadia sul mensile Altroconsumo. Le acque a cui fa riferimento sono quelle della Rete, affollate di Fake people, ci spiegano Viola Bachini e Maurizio Tesconi. Gli autori «scandagliano gli abissi degli inganni digitali», prosegue la giornalista. «Un universo variegato raccontato con esempi attualissimi legati alla politica e alla finanza».
Già nell’introduzione, Bachini e Tesconi spiegano chi (o cosa) si cela dietro molti profili on line. «Alla definizione di bot rispondono gli account automatizzati, completamente gestiti da una macchina, in grado di mimare il comportamento umano. Gli scopi per cui vengono creati possono essere i più vari, e l’intrattenimento degli utenti di un sito di dating come Ashley Madison non è che un esempio dei loro possibili utilizzi».
«Scoprire la truffa delle fembot, per chi mastica un po’ di analisi dati, è relativamente semplice, perché fra le informazioni trafugate dagli hacker c’è anche il codice sorgente, il dna del sito, da cui è possibile comprendere le logiche che stanno dietro il funzionamento della piattaforma stessa. Tra le righe di codice si può capire per esempio come funzionano gli algoritmi che individuano la corrispondenza fra due profili, o se c’è qualche comando che ordina a dei bot di agganciare gli utenti».
Raccontando «le sfide che affronta chi le false identità le crea e chi dà loro la caccia», Fake people aiuta a «diventare utenti della rete più consapevoli» conclude l’articolo su Altroconsumo.