Sul sito Ravennaedintorni.it si parla di Evoluzioni di Oren Harman. La fede nella scienza ha sostituito la fede nel mito e nel mistero? Secondo il filosofo israeliano sì, ma sui grandi misteri dell’esistenza non sempre ne sappiamo molto di più degli antichi.
«Sallustio parlando dei miti scrisse che “queste storie non avvennero mai, ma sono sempre”. La strada per conoscere il mondo dettata da Zeus e Cristo è stata abbandonata nel momento in cui uomini come Galilei, Mendel e Darwin hanno iniziato a mettere in crisi quel sistema di valori morali e quel tipo di narrazione del reale. Se la scienza moderna ci spiega come si diffondono le malattie e come curarle o come mandare un uomo sulla Luna, non è in grado di darci tante risposte esistenziali. Perché ci innamoriamo? C’è un aumento di dopamina, noradrenalina e feniletilamina nell’organismo, ma è evidente che questa, per essendo una definizione corretta, non sia una risposta soddisfacente. Oppure perché esistiamo? Nessuno di noi può arrendersi all’idea che la nostra esistenza sia solo una voce del Pil o un dato dell’Istat.
A queste domande la scienza non può dare risposte. L’amore non è ripetibile come un esperimento, l’esistenza non si può ridurre al rapporto di causa ed effetto. Eppure anche la scienza ha ripreso alcune formule del racconto mitologico. Secondo Harman molte teorie scientifiche hanno caratteristiche di moderni miti come il Big Bang e l’universo a stringhe.
Forse il passaggio tra mito e scienza non è stato così radicale come pensiamo.»