Dal 26 gennaio potete trovare in libreria e in e-book le prime due nuove uscite Codice del 2022.
«Tutte le persone, vive e morte, sono puramente fortuite»: così sosteneva Kurt Vonnegut, citato insieme a Jacques Monod, Charles Darwin, geologia e genetica da Sean B Carroll nel suo nuovo libro Una serie di fortunati eventi, in cui ci accompagna alla scoperta dell’incredibile potere del caso e di come sia la fonte di tutta la bellezza e la diversità del mondo vivente.
Come scrive Carroll, «nell’apprendere cose sempre nuove sulla storia e sul funzionamento del nostro pianeta, abbiamo scoperto, con grande sorpresa, che il corso della vita è stato profondamente influenzato da una varietà di eventi cosmologici e geologici accidentali, senza i quali certo non saremmo qui. Addentrandoci nella storia dell’uomo ci siamo resi conto di come pandemie, siccità e altri episodi che hanno trasformato le civiltà umane siano stati prodotti da eventi naturali casuali e unici, che avrebbero potuto facilmente non verificarsi. Analizzando poi, sempre più in dettaglio, la biologia umana e i fattori che influenzano la vita di ciascuno di noi, abbiamo colto il caso in flagrante mentre governava sul confine sottile che separa la vita dalla morte. [Una serie di fortunati eventi] racconta cose che Monod non ha fatto in tempo a conoscere, scoperte che vanno dalla scala planetaria fino a quella molecolare, dai grandi sconvolgimenti del globo ai meccanismi casuali in azione all’interno di ciascuna cellula di ogni essere vivente, uomo incluso. E se è vero che queste scoperte annientano il confortante antropocentrismo, spero concorderete con me sul fatto che la storia del caso è molto più di una filosofia ampollosa o del rifiuto delle pie illusioni dei teologi».
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Il viaggio di Carroll all’origine del mondo (e di tutti noi) continua verso il futuro con l’altra nuova uscita di saggistica, Compagni di viaggio di Giuseppe Anerdi e Paolo Dario. I “compagni” del titolo sono robot e computer, le intelligenze artificiali che, come spiegano gli autori, «dopo essere entrati nelle nostre case con incarichi molto semplici, come pulire i pavimenti, tagliare l’erba o divertire i bambini, incominciano ad attribuirsi funzioni sempre più complesse. Sanno chiudere le finestre e custodire la casa quando usciamo o regolare il forno per cuocere alla perfezione l’arrosto e farcelo trovare pronto per la cena, mentre i bot come Alexa, Siri o Google Home, cortesi assistenti personali, ci ricordano gli appuntamenti e rispondono alle nostre richieste di informazione. I robot sanno però essere anche preziosi collaboratori, come i robot manifatturieri che ci sollevano dalla fatica fisica, i robot chirurgici che minimizzano lo stress operatorio e i robot sociali che aiutano le persone anziane o svantaggiate». Il mito della macchian che si ribella al suo creatore è duro a morire, e anche oggi nei confronti dell’intelligenza artificiale serpeggiano sospetto e preoccupazione. Saranno i robot a ereditare la terra? Forse sì, forse no, ma di certo il futuro vedrà la coesistenza tra umani e intelligenza artificiale, e «starà a noi governare questi autentici robot companion, plasmarne e indirizzarne i talenti, così che sia lecito immaginare un’alleanza tra specie umana e macchine intelligenti per affrontare insieme le grandi sfide della conoscenza, della dignità e della difesa del pianeta».