Noi indipendenti – Vittorio Bo racconta Codice Edizioni sullo speciale del “manifesto”

In occasione di Più Libri Più Liberi, la fiera della piccola e media editoria che si è appena conclusa a Roma, registrando oltre 50 000 visitatori, il manifesto ha pubblicato lo speciale Noi indipendenti, un tentativo di mappare una realtà in continuo rinnovamento attraverso testimonianze e racconti dal mondo dell’editoria indipendente.

«Bisogna negare che il piccolo sia bello. Bello è ciò che queste realtà fanno di grande, non di piccolo. Bello è quando qualcosa di valore si riesce a farla conoscere, a diffonderla, a renderla comune, collettiva, condivisa. Questo è il punto».
Daniele Giglioli

«Con i loro bilanci fragili come zattere nell’oceano, i piccoli possono osare molto. E i grandi potranno imitarli con profitto, tornando alle ambizioni che gli si addicono. [.] Non c’è un’editoria così piccola da non avere la possibilità di riaprire i giochi, rendendo il quadro più ricco e più sfumato».
Emanuele Trevi

«L’editoria indipendente dovrà mutare, sta già mutando. Un editore sa di non poter cambiare la realtà; sa però altrettanto bene che può interpretare le pulsioni in atto, dar loro voce e pubblicare libri che, accanto ad altri libri, contruibuiscano a modificare il panorama culturale con la loro presenza. [.] il nostro essere editori indipendenti vuol dire cercare di fare in modo che i problemi della realtà si saldino con la passione e la curiosità intellettuale e aprano la strada a un rinnovato impegno critico. La scienza si potrà così declinare in modo da stupire e incuriosire, coniugandosi e contaminandosi con altri linguaggi, del tutto diversi».
Vittorio Bo

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