"Onda su onda" Richard Mainwaring
Richard Mainwaring

Onda su onda

Traduzione di Enrico Griseri e Valeria Lucia Gili
Varia · Fisica · musica
Pubblicazione: 19 aprile 2023
Euro: 25,00
Pagine: 282
ISBN: 9791254500644

Cos’hanno in comune la “macchina dei terremoti” inventata da Nikola Tesla, le attività paranormali in un laboratorio dell’Università di Coventry e il canto di una balena solitaria? Frequenze, onde e vibrazioni sono fenomeni intangibili, sui quali c’è ancora molto da scoprire, ma che hanno un grande impatto sulle nostre vite. Richard Mainwaring – musicista, produttore e presentatore – li spiega mescolando scienza, storie eccezionali e citazioni musicali, e usando come strumento narrativo il suo Pianoforte Infinito, che include tutte le frequenze possibili, quelle che possiamo sentire e quelle impercettibili al nostro orecchio. Onda su onda non è solo un libro di musica, perché la musica non è che una delle tante forme di frequenza con cui abbiamo a che fare; e non è neanche un saggio di fisica, perché nelle sue pagine si parla di buchi neri e origine dell’universo, ma anche di elefanti e arcobaleni, di armi soniche e apparecchi medici, di ragni danzanti, del diapason di Händel e di suoni fantasma. È un libro che intreccia tutti questi elementi e altri ancora, guidandoci alla scoperta di un mondo nascosto e affascinante.

«Dopo aver indossato i guanti bianchi, come da copione, estrassi il diapason di Händel dal suo contenitore, sotto gli occhi attenti della troupe e dell’affabile impiegata del museo. Il suo sorriso era cortese e incoraggiante, ma i suoi occhi dicevano: “Se fai cadere questo diapason, te lo infilo su per il naso fino a farti vibrare i bulbi oculari a 440 Hz”. Il regista, forse non consapevole di quanto fosse prezioso un simile tesoro della musica mondiale, le chiese se potevo percuotere il diapason e farlo risuonare su una delle panche, in modo che tutti potessimo sentire la stessa nota di accordatura usata secoli fa dal grande Händel. Lo sguardo della donna diceva: “Oh mio Dio, no!” ma dalla sua bocca uscì un: “Va bene, ma la prego… faccia attenzione”».