Gli autori Codice al Salone del libro di Torino
Vi aspettiamo al Salone del libro di Torino (18-22 maggio) allo stand V74 e agli incontri con i nostri autori Andrea Fantini e Giacomo Destro.
“I thought that if I retreated from public life, the narrative would dissipate. But instead it ran away from me even more”.
[Ho pensato che se mi fossi ritirata dalla vita pubblica, la narrazione si sarebbe dispersa. Ma invece è scappata da me ed è andata fuori controllo ancora di più.]
Monica Lewinsky
È stata ridicolizzata e umiliata in mondovisione e ha visto la sua vita trasformarsi d’improvviso in un incubo. Chi non ricorda Monica Lewinsky, la protagonista del Sexgate che molto ha influito sulla seconda presidenza Clinton? Dopo essere stata ancora una volta in prima linea durante l’ultima giornata mondiale dedicata alle vittime del Cyberbullismo, l’ex stagista della Casa Bianca è tornata sulla vicenda che l’ha resa tristemente nota, in un’intervista al giornale britannico The Guardian (leggi QUI l’articolo in inglese). Al giornalista e scrittore
Jon Ronson, autore del libro “I giustizieri della rete” (Codice Edizioni, 2015), ha raccontato il “disastro” iniziato quando, nel 1998, fu incastrata da un’amica alla quale aveva raccontato la sua relazione h0t con l’allora presidente americano Bill Clinton e dell’umiliazione pubblica subìta, un’esperienza a dir poco “straziante”, che più di una volta l’ha quasi portata al suicidio . «Mi sentivo come se mi avessero rubato ogni strato di pelle, l’identità», ha detto.
VAI alla scheda de “I giustizieri della rete”
Oggi Monica difende strenuamente le persone coinvolte in episodi di bullismo. Fa colloqui su Facebook e conferenze su come rendere Internet più “compassionevole”, sostenendo anche organizzazioni sensibili al problema come Bystander Revolution, un sito che offre consulenza video su cosa fare se si ha paura di andare a scuola, o se si è vittime di cyberbullismo. Situazioni tutt’altro che rare, come ha raccontato Ronson nel suo saggio So you’ve been pubicly shamed, in cui analizza gli effetti della gogna pubblica, tornata in voga sui social media ma in realtà sempre esistita, come dimostra il caso della Lewinsky. «Sono stata bollata come una barbona, una puttana. Nessuno si rendeva conto che io, ‘quella donna’, avevo un’anima», racconta Monica a Ronson. Mentre, prima, aveva l’abitudine a essere avvicinata dalle persone in strada a causa dello scandalo, ora però le persone iniziano a mostrare interesse per il suo impegno verso chi soffre: «Sono grata d’avere questa opportunità. Anche se ho provato molta vergogna, non mi vergogno di quello che sono».