Pubblicato per la prima volta nel 1969 e subito consacrato come un classico, è un esempio eccellente di testo in grado di “autorinnovarsi”: rivisto dall’autore nel 1980 e nel 1989, poi riproposto nel 2002 dopo la sua scomparsa, è una finestra spalancata sulla visione, la fede e le speranze di un Norman Potter innovatore ispirato, entusiasta e radicale come solo i grandi maestri o gli autentici profeti sanno essere.