Essere un personaggio che medita su come gestire uno stato e guidare il proprio popolo nei suoi panni civili, mentre combatte il crimine e le ingiustizie nei panni di un supereroe e di un vero e proprio simbolo nazionale. Questa è la forza di
Black Panther secondo
Ta-Nehisi Coates, il celebrato scrittore americano, giornalista e saggista apprezzatissimo, che sta scrivendo l’attuale ciclo di storie del personaggio per le matite di
Brian Stelfreeze. Mentre in Italia sta per uscire il suo best-seller
Tra me e il mondo – in libreria per Codice Edizioni da metà maggio nella traduzione di Chiara Stangalino – sul
The Atlantic, Coates ha parlato della sua passione per i fumetti durante l’infanzia, passata in una Baltimora vessata dalla criminalità e dallo spaccio di droga. Le vignette di
Uncanny X-Men e
Amazing Spider-Man erano un’occasione di fuga dalla realtà, quella in cui i diversi e i deboli potevano trasformare le proprie sventure in punti di forza e motivi di rivalsa. Lasciare che la fantasia raggiunga i suoi massimi limiti e condensarla in poco spazio: ecco il segreto della scrittura a fumetti, secondo Ta-Nehisi, che racconta anche della fatica di scrivere con un approccio visivo alla storia, qualcosa di totalmente inedito per lui, saggista, ma anche lontano dalla sensibilità del poeta e del romanziere.