Un’altra incredibile notizia per il pluripremiato Ta-Nehisi Coates, incluso dal TIME Magazine tra le 100 persone più influenti di quest’anno! Dopo aver vinto il National Book Award e il PEN Literaly Award, arriva l’ennesima conferma per l’autore di “Tra me e il mondo” (trad. Between The World and Me, in libreria a maggio per Codice Edizioni), definito dal premio Pulitzer e Nobel per la letteratura Toni Morrison «una lettura imprescindibile» e dal New York Times «essenziale, come l’acqua e l’aria».
Il titolo del libro di Coates è tratto da una poesia di Richard Wright: la distanza è quella tra chi scrive e l’American dream, «il Sogno» articolato a immagine, somiglianza e a uso di – la citazione è da James Baldwin – «coloro che pensano di essere bianchi». Baldwin, e il suo The Fire Next Time (1963), un libro scritto in parte come una lettera al nipote, hanno ispirato, anche dal punto di vista della struttura letteraria Between the World and Me, in cui Coates si rivolge a suo figlio quindicenne, Samori.
Ecco la motivazione che l’avvocato e attivista Bryan Stevenson, fondatore della Equal Justice Initiative, ha dato su TIME Magazine:
“Many of us have known for years that Ta-Nehisi Coates is one of America’s most compelling and thoughtful voices. His timely, provocative and well-researched writings about race and this nation’s shameful history of inequality have been essential reading. The Atlantic published his widely distributed “The Case for Reparations” in 2014, and new audiences began to take notice. When his best-selling second book was released last summer, it seemed everyone came to understand that he is the real deal. Between the World and Me is brilliantly structured, insightful and forcefully argued. He navigates the complexities and burdens of race in America compassed by a father’s love for his son. But it’s the soulful writing that makes the work a classic, prompting Toni Morrison to herald Coates as America’s new James Baldwin and the MacArthur Foundation to announce his genius. He claimed the National Book Award for best nonfiction this year, but don’t think that this is the culmination of his work. He has much more to say, and we will all be the wiser for reading it.” Bryan Stevenson
[Molti di noi hanno riconoscono da diversi anni che Ta-Nehisi Coates è una delle voci più interessanti e riflessive in circolazione in America. I suoi scritti puntuali, provocatori e ben documentati sulla razza e la storia vergognosa di disuguaglianza di questa nazione sono stati una lettura essenziale. The Atlantic ha pubblicato il suo ampiamente distribuito “The Case for Reparations” nel 2014 e un nuovo pubblico ha cominciato a prendere nota. Quando il suo secondo best-seller è stato rilasciato la scorsa estate, è sembrato che tutti siano venuti a capire che lui è il vero affare. “Tra me e il mondo” è brillantemente strutturato, penetrante e sostenuto con forza. Naviga attraverso le complessità e il peso del concetto di razza in America, circondato dall’amore di un padre per il proprio figlio. Ma è la scrittura piena di sentimento che rende il lavoro un classico, spingendo Toni Morrison ad annunciare Coates come il nuovo James Baldwin d’America e la Fondazione MacArthur a conferirgli il suo Genius Grant. (Coates) ha ottenuto il National Book Award per il miglior saggio di quest’anno, ma non credo che questo sia il culmine del suo lavoro. Ha molto di più da dire, e saremmo tutti più saggi se lo leggeremo.]