A seguito della decisione di Twitter di bandire il presidente Trump, sui mezzi d’informazione si è sollevato un acceso dibattito sulla libertà d’espressione. Il commento di Joshua Cohen, autore del Libro dei numeri e di Un’altra occupazione, intervistato da Andrea Marinelli per il Corriere della Sera, è netto ed esplicito.
Il romanziere americano non ha dubbi in merito: «I social media hanno il diritto di espellere chi vogliono. […] Twitter è una società privata e ha la facoltà di decidere chi può far parte della sua piattaforma». Il social media non è certo l’unico canale attraverso il presidente statunitense può far conoscere la propria opinione, pertanto «non bisogna pensare agli effetti negativi di un’azione giusta». L’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio, secondo Cohen, «non era un colpo di Stato, ma un circo». Per liberarsi da questa spettacolarizzazione del dibattito politico bisogna «eliminare tutti quegli elementi in cui la politica è diventata intrattenimento».