Travelling through time. Interview with James Gleick – Michele Neri, L’uomo Vogue

L'uomo Vogue

Nel numero di gennaio dell’Uomo Vogue, The utopia issue, James Gleick racconta uno dei più grandi sogni dell’umanità: il viaggio nel tempo.

Nell’intervista a Michele Neri, Gleick spiega che vogliamo viaggiare nel tempo perchè «è un sogno che ci aiuta a riflettere sulla nostra vita ed è il modo più efficace per aumentare la consapevolezza di noi stessi. Nutre illusioni come quella di poter far meglio in futuro e non aver rimpianti per le scelte fatte».

Nel suo libro Viaggi nel tempo, Gleick mescola astrofisica, fantascienza, filosofia, Proust e la quarta dimensione di Stephen Hawking, ma soprattutto racconta come dalla pubblicazione di The Time Machine di H.G. Wells il viaggio nel tempo sia diventato un topos letterario universale. Sono viaggi nel tempo le distopie di Margaret Atwood e il futuro con la Terra inabitabile di Interstellar e, come ricorda Gleick, è un viaggio nel tempo Internet, che «si basa sul concetto di simultaneità e ci dà l’illusione di viaggiare nel tempo. È un presente che si espande trascinandoci con sé. […] Amplia il nostro orizzonte e lo rende infinito, creando una sensazione di presente infinito in cui tutto è possibile. Pensiamo di avere il tempo dalla nostra, ma siamo sempre più alla sua mercé».

Una nuova limitazione, quindi, dalla quale si può scappare solo con l’immaginazione, che come ci ricorda Gleick «è il superpotere che può portarci in altri mondi».

A questo link l’intervista completa (in inglese).

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