Su Letture.org, una minuziosa recensione di Sotto i ferri di Arnold van de Laar, «una lettura affascinante, a tratti cruda, ma di sicuro interesse!»
«Come riconosce l’autore stesso nella prefazione all’ultima edizione, “a quanto pare queste bizzarre storie dell’orrore fatte di sale operatorie antiche, preparazione medica e storie dei pazienti, trovano lettori entusiasti in tutto il mondo”. La prima edizione di Sotto i ferri del 2014 è stata infatti tradotta in tedesco, inglese, turco, coreano, polacco ed ebraico, mentre tra breve usciranno anche le traduzioni in spagnolo, ceco, cinese, italiano e russo.»
Tra le 29 operazioni raccontate in Sotto i ferri, la recensione si sofferma sull’intervento urgente effettuato su papa Giovanni Paolo II in seguito all’attentato del 13 maggio 1981 (durato oltre cinque ore); l’amputazione di una gamba, senza anestesia e con uno speciale coltello lungo «circa trenta centimetri e largo tre, molto tagliente e appuntito, una sorta di coltello da macellaio con un’impugnatura robusta. Con quello [il chirurgo] tagliò poco sopra il ginocchio in un colpo solo fino all’osso».
E se anche voi siete affascinati dalla storia della medicina, Sotto i ferri è il vostro libro: Van de Laar ci racconta la storia di Jan de Doot, fabbro olandese vissuto nel Seicento che per disperazione si asportò da solo un calcolo alla vescica, dopo essersi costruito gli attrezzi per l’operazione; di Harry Houdini, che fece il suo ultimo spettacolo in preda a un attacco di appendicite; dei disperati tentativi di rianimare John Fitzgerald Kennedy a Dallas; di Bob Marley, che rifiutò di farsi operare al piede da cui originò il tumore che lo avrebbe ucciso; e ancora di Einstein, Luigi XIV e tanti altri.