«Quando avrete finito di leggere questo libro, oltre a provare un lieve struggimento per gli anni andati -quando Gira la moda e Meccano erano tutto il vostro orizzonte, e che orizzonte meraviglioso- non riuscirete più a dire ai vostri figli “Smetti di giocare e cominicia a imparare qualcosa”. Perché proprio giocando, e qui ne troverete dimostrazione scientifica, si impara di più e meglio. Anche senza rendersene conto: che è il modo più semplice per apprendere. Il gioco è lo zucchero che fa ingoiare la pillola della scienza: ne è convinto Davide Coero Borga, che, per Codice Edizioni, ha da poco pubblicato La scienza dal giocattolaio, analisi tecnica, ma di piacevolissima lettura, di tutto quello che abbiamo imparato giocando».
Anna Sandri – Corriere delle Alpi (per continuare a leggere, scarica il PDF a lato).
Vi segnaliamo che Davide Coero Borga presenterà La scienza dal giocattolaio mercoledì 13 febbraio a Bergamo, presso la libreria Articolo 21 (largo Rezzara 4, ore 18.00).
Il gioco che avrei voluto inventare io? I Lego. Si costruiva e ricostruiva qualcosa seguendo un progetto. Se ne afferravano i principi costruttivi. Si inventava con criterio. Quelle confezioni di mattoncini erano uno strumento potente: avevano spartiti fitti e rigorosi, ti insegnavano a eseguire un pezzo, per poi lasciarti improvvisare con quello che avevi a disposizione. Giocattoli jazz, per gli inventori di domani.
Davide Coero Borga