«I video delle otarie orsine che violentano i pinguini su Marion Island hanno fatto il giro del mondo. Come si spiega il sesso tra specie diverse? Lo abbiamo chiesto a Lisa Signorile, biologa e autrice di un saggio (Il coccodrillo come fa, Codice Edizioni) sulle bizzarre strategie riproduttive del mondo animale. E lei ci ha raccontato che, in realtà, basta avere un coniglio e un gatto in casa per sapere che si tratta di una non notizia.
La sua prima reazione quando ha saputo?
Di sorpresa. È strano che i casi segnalati siano così pochi.
Quindi comportamenti di questo genere sono frequenti? Mi fa qualche esempio?
Le lontre marine. Tutte le amano perché quando dormono si tengono mano nella mano per non andare alla deriva. Sembrano animali dolcissimi, eppure, durante la stagione degli amori, i maschi rubano cuccioli di foca e li violentano fino a ucciderli.
Pedofili?
E anche necrofili, perché a volte, prima, li affogano. Mentre i pinguini dell’Antartide si uniscono in bande e violentano tutto quello che trovano: anche cuccioli e altri pinguini morti. I ricercatori hanno provato a mettere lì una femmina congelata: hanno violentato anche quella. Ma per rimanere più vicino a noi, chi ha un coniglio maschio e una gatta sa che, spesso, lui ci prova disperatamente.
Se le specie sono diverse, lo scopo non è la riproduzione. Quindi?
L’obiettivo è sempre quello, solo che si va da chi cerca di accoppiarsi con un unico partner della propria specie a chi ci prova con tutti perché magari, su cento tentativi, uno va a buon fine. Gli albatros per esempio fanno coppia tutta la vita, non si concedono neanche scappatelle, frequenti, invece, negli altri uccelli. All’opposto, i rospi. Se durante il periodo di riproduzione metti una mano in acqua, stai certo che ne arriva uno ad abbrancarti il polso.
Tornando all’otaria?
Fanno harem. I maschi lottano fra di loro e i più grossi riescono a riprodursi con moltissime femmine, mentre i giovani spesso rimangono da soli e sfogano il loro istinto come possono. Tra l’altro, sembra che su Marion Island si sia trattato di un comportamento appreso: uno lo ha fatto una volta, e gli altri lo hanno imitato.
Sbaglio o non si conosce il sesso dei pinguini violentati?
No. Per saperlo ci vorrebbe un test genetico.
Ma probabilmente le otarie non hanno fatto distinzione, giusto?
Sospetto di no. L’apparato genitale dei pinguini è identico in maschi e femmine: entrambi hanno un organo cavo, detto cloaca, e quando si accoppiano lo sperma passa da un’apertura all’altra. Essere violentati da un’otaria maschio che, invece, ha un osso penico piuttosto rigido e ingombrante dev’essere davvero molto traumatico».
Enrica Brocardo, Vanity Fair (per leggere l’intervista originale su Vanity Fair, clicca QUI).
Tramandare i propri geni è da sempre la massima (spesso inconsapevole) aspirazione di ogni essere vivente. Non potrebbe essere altrimenti: nell’ultimo mezzo miliardo di anni chi non ha dedicato le proprie energie a riprodursi semplicemente non si è riprodotto e si è estinto. Noi discendiamo, invece, da chi i suoi geni ha voluto tramandarli, e a tutti i costi. L’evoluzione ha affinato questa tendenza e l’ha resa una spinta irrefrenabile nonché una macchina (quasi) perfetta, sviluppando stratagemmi incredibili e fantasiosi nel comportamento e nell’anatomia degli animali. Con la grazia, il rigore scientifico e lo humour cui ci ha abituato con L’orologiaio miope, Lisa Signorile ci regala una carrellata dei più bizzarri meccanismi riproduttivi sviluppati da pesci, anfibi, rettili, uccelli… e naturalmente dai mammiferi.
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