Leggetelo un po’ a caso – Francesco Pacifico intervista Joshua Cohen per Il Tascabile

Il Tascabile

Sul Tascabile Francesco Pacifico intervista Joshua Cohen. «Per cominciare a parlare di questo libro», scrive Pacifico, «dobbiamo prima liberarci della sua trama. Il libro dei numeri racconta sostanzialmente come è nato Google, inventando al posto di Google la tech company Tetration.»

Il libro dei numeri «dedica il nucleo centrale delle sue settecentocinquanta pagine a raccontare le vite e i destini folli dei personaggi della Silicon Valley che hanno costruito il mondo interconnesso in cui viviamo. Il problema è che se iniziamo a parlare della trama di questo libro ci perdiamo completamente il suo vero senso, che è cercare, con un romanzo esagerato, di far sopravvivere la letteratura minacciata da internet».

Per Cohen, Il libro dei numeri «parla di Storia. Di come si scrive la Storia. Ora, la storia di internet, e della tecnologia digitale in generale, con poche eccezioni, è una storia che ha luogo nella Bay Area, in California, nei primi anni Settanta. Next door all’esplosione della controcultura. Una cosa che mi ha affascinato, mentre scrivevo il libro, è osservare cosa è successo alla Bay Area.

«Nella vita ho visto città che sono migliorate, o peggiorate, dico tutto tra virgolette, secondo come ognuno vuole definire queste cose: puoi parlare di gentrificazione, puoi parlare di chi viene dimenticato, della diminuzione dei servizi. Comunque tu voglia definire, solo nella Bay Area mi è capitato di vedere una città diventare “più strana”. È diventata una serie di città sovrapposte. Ci sono i Google Bus, con questi ragazzini che non vivono realmente nella città, vivono su delle navette, e nelle torri, e passano attraverso folle di senzatetto. Lì c’è la più grande concentrazione di senzatetto di tutti gli Stati Uniti, che vagano per il centro della città…

«Un senzatetto può dire a uno di Google: “Tu sei un ingegnere privilegiato…” Ma a un senzatetto l’ingegnere può ribattere: “Be’, sai, io vengo dall’India, sono quello, tra duecentomila persone della mia età, che si è laureato ed è riuscito a ricevere un visto h1b visa per gli Stati Uniti, no? Ho visto povertà peggiore, non vedo cosa ci sia di male a prendere un bus che attraversa questo mare di senzatetto”. È davvero come vivere in città multiple sovrapposte – e volevo scrivere un libro che riflettesse queste realtà coesistenti. Che praticamente non si intersecano mai».

A questo link l’articolo completo.

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