«La scrittrice coreana guida infatti il lettore in un inferno di violenza e disperazione, nell’incubo vissuto da chi decide di fuggire e affidare la propria vita al ghiaccio del fiume Tumen, senza mai perdere quel tocco di umanità che la contraddistingue».
La delicatezza della scrittura di Krys Lee abbinata alle sue storie di grande potenza rendono il romanzo Come siamo diventati nordcoreani una lettura difficile da lasciare a metà. Lo conferma questa recensione di Elena Fantuzzi, della rivista online maperorivista.com, che ha intervistato l’autrice al trentesimo Salone del Libro di Torino.