Sull’Almanacco della Scienza, Gaetano Massimo Macrì firma una recensione dell’ultimo libro di Will Storr, La scienza dello storytelling. «Se la natura del cervello è tenere sotto controllo ogni avvenimento in cui ci imbattiamo – scrive Macrì – lo scopo di un racconto è, invece, quello di metterlo in difficoltà, destando la sua attenzione.»
«Non siamo di fronte all’ennesimo testo per imparare a scrivere o a raccontare. Come sottolineato nel titolo, si parla degli aspetti scientifici di quello che il cervello ci fa vedere, del come e del perché.» La scienza dello storytelling infatti non è un testo per soli addetti ai lavori, ma spiega i meccanismi cerebrali che stanno dietro alla capacità tutta umana di creare storie e mondi nuovi.
«Interessante, poi, la distinzione tra le storie di massa e quelle di letteratura alta o di nicchia – prosegue Macrì. Nelle prime il cambiamento è rapido, chiaro, mentre negli altri casi al lettore è richiesto uno sforzo maggiore per la comprensione. E differenti sono le modalità di pensiero, quindi di racconto, anche tra Oriente e Occidente.»