Agnese Collino, autrice del saggio La malattia da 10 centesimi, è protagonista di una lunga intervista pubblicata sul sito Letture.org.
«La storia della lotta alla poliomielite – spiega Collino – non è semplicemente la storia di come si è riusciti a domare “il terrore delle estati” tanto da portarci a un passo dall’eradicazione della malattia in tutto il mondo (sarebbe la seconda malattia dopo il vaiolo a scomparire del tutto): è anche la storia di come un’impresa medico-scientifica come questa possa contribuire al profondo cambiamento di tanti aspetti della nostra società, in un momento storico (quello tra gli anni Trenta e Cinquanta) già di grandi mutamenti.»
«La storia della lotta alla poliomielite è la storia di come la branca medica della riabilitazione ha preso sempre più piede in un mondo che non era abituato a restituire alla vita sociale chi riportava danni fisici (o psicologici), ma anche la storia di come, a causa di un grave incidente nella produzione del vaccino, siamo arrivati agli odierni standard di sicurezza nella preparazione dei prodotti medicali» prosegue l’autrice.
La malattia da 10 centesimi racconta anche come la storia della polio sia una vicenda costellata da scoperte e fallimenti scientifici. Per esempio, «la corsa al vaccino partì in maniera azzoppata, a causa del clamoroso fiasco di due diversi gruppi di scienziati che nel 1935 avevano formulato due vaccini rivelatisi, durante le sperimentazioni sulla popolazione, inefficaci e pericolosi. Erano anni in cui ancora non si sapeva bene come il virus si comportava, né si era ancora scoperto che in realtà di virus della poliomielite ne esistevano tre ceppi diversi (e quindi il vaccino doveva proteggere contro tutti e tre).»