Su Left, Simona Maggiorelli dedica l’editoriale allo strapotere dei giganti di Internet, all’uso che fanno dei nostri dati e alla “censura” degli argomenti che gli algoritmi impongono a tutti noi.
«Oltre a fare profitto con i dati e le informazioni che tutti noi, volenti o nolenti, regaliamo ai social media e a siti come Amazon o Google ogni volta che ci connettiamo, le grandi piattaforme (a cominciare da Facebook) decidono al posto nostro quel che dobbiamo leggere o meno. È il mitico algoritmo a dettare legge. Come in un castello kafkiano “decide” quali notizie debbano avere maggiore visibilità, stabilendo di volta in volta i nuovi parametri per definire la rilevanza dei nostri contenuti. Sui quali mister Zuckerberg fa comunque profitto.»
«La grande questione che si pone oggi è chi e come controlla le piattaforme. A ben vedere perlopiù sono aziende che aspirano ad essere monopoliste. La maggior parte, le più potenti oggi, sono di proprietà nordamericana o cinese. Il nuovo imperialismo passa da lì, dal capitalismo delle piattaforme. Ce lo racconta bene il sociologo bielorusso Evgeny Morozov, autore di saggi come Silicon Valley, i signori del silicio e L’ingenuità della rete. Il lato oscuro della libertà di internet.»
Ed Evgeny Morozov è uno degli ospiti di DECODE, la due giorni ideata da Francesca Bria dedicata a progettare un nuovo futuro in cui la democratizzazione digitale e la sovranità tecnologica (con dati sottoposti al controllo dei cittadini) siano direzionati verso uno degli obiettivi politici più importanti del nostro tempo, ovvero implementare un reale Green New Deal contro i cambiamenti climatici e per una transizione ecologica della nostra economia. DECODE si terrà il 5 e il 6 novembre a Torino, alla Nuvola Lavazza.
A questo link un estratto dell’editoriale sul sito di Left, a questo link la pagina dal settimanale.