I segreti dei giocattoli (e presentazioni in Veneto)

Il Gazzettino

«Lo sapevate che i Lego vengono utilizzati per simulare gli spostamenti dei robot su Marte? E che negli anni Cinquanta una versione deluxe del Piccolo Chimico conteneva quattro diverse tipologie di uranio? O che il record di permanenza in orbita per un astronauta è di 467 giorni ed è detenuto da un giocattolo per bambini. Si tratta di Buzz Lightyear, space ranger pupazzo e protagonista, insieme a Woody, il cowboy giocattolo, del film d’animazione Toy Story.

I segreti di trentun giocattoli famosi ma anche le insospettabili storie di scienza che si celano dietro la loro innocua maschera di prodotti per bambini, sono svelati da Davide Coero Borga, autore de La scienza dal giocattolaio (Codice Edizioni, grafica Bellissimo, 24,90 euro). Il libro sarà presentato venerdì 8 febbraio alle 18.30 nella libreria Lovat di Villorba per capire cosa abbiamo imparato dai nostri giocattoli preferiti, senza saperlo.

Un piccolo dizionario illustrato dei giocattoli più amati: dal Meccano al frisbee, dalla Barbie al Dolce Forno, dal Piccolo Chimico ai soldatini, dietro ai quali si nascondono racconti di alambicchi e scienziati, di astronauti e cartoni animati. La scienza dal giocattolaio è a sua volta un libro giocattolo, in cui le immagini si trasformano applicando una gelatina rossa staccabile dal retrocopertina, e ci ricorda che la differenza tra noi e i bambini che siamo stati è molto sottile».

Il Gazzettino – Edizione Treviso (per continuare a leggere, scarica il PDF a lato).

 

Calendario presentazioni di La scienza dal giocattolaio:

  • Oggi: Bassano del Grappa (Vi), ore 18, Caffè dei Libri (Vicolo Gamba 5).
  • Domani: Villorba (Tv), ore 18.30, Libreria Lovat (via Newton 13).

 

 

Davide Coero Borga - La scienza dal giocattolaio

Il gioco che avrei voluto inventare io? I Lego. Si costruiva e ricostruiva qualcosa seguendo un progetto. Se ne afferravano i principi costruttivi. Si inventava con criterio. Quelle confezioni di mattoncini erano uno strumento potente: avevano spartiti fitti e rigorosi, ti insegnavano a eseguire un pezzo, per poi lasciarti improvvisare con quello che avevi a disposizione. Giocattoli jazz, per gli inventori di domani.

Davide Coero Borga