Furio Colombo su “Conflitto” di Pierfranco Pellizzetti

Il Fatto Quotidiano

«Caro Furio Colombo,
non faccio che voltarmi e trovare qualcuno che mi ammonisce, a voce o per iscritto, che “indignarsi non basta”. Intanto però c’è voluta un po’ d’indignazione per spingere via la Biancofiore dal ridicolo delle “Pari opportunità”. E c’è stata ben poca indignazione per ciò che Borghezio si è permesso di dire contro la ministra Kyenge. Va bene, l’indignazione non risolve il problema. Ma lo denuncia. É poco, secondo te?»
Vittoria

«Avendo meritato l’accusa di “indignato” (che include anche una dose di sarcasmo) negli ultimi venti anni (esattamente l’incombere di Berlusconi e della sua gente sulla vita di tutti) sono per forza solidale con chi scrive la lettera pubblicata (in parte) qui sopra. É vero che si fanno avanti sempre nuovi teorici de “L’indignazione non basta” (il più recente credo che sia Pierfranco Pellizzetti con Conflitto, Codice Edizioni) ed è vero che, a volte, come nel libro appena citato, analizzano con cura e avanzano buone ragioni per l’apparente mancanza di esito dei movimenti d’indignazione. Però è evidente che c’è nostalgia per certe sequenze quasi obbligate del passato, quando l’indignazione diventava comportamento militante pronto a confrontarsi, anche fisicamente, con le cause e i protagonisti di ciò che provoca indignazione».

Furio Colombo, Il Fatto Quotidiano (per continuare a leggere, scarica il PDF a lato).

 

Pierfranco Pellizzetti - ConflittoSecondo Pellizzetti è il conflitto il vero motore del cambiamento, la linfa vitale utile ai movimenti per riconquistare posizioni di forza. Per mirare al cuore di tenebra del potere del terzo millennio, indignarsi non basta più: occorre occupare democraticamente il punto critico dove il potere collude con il denaro.