Febbre non è un romanzo sul coronavirus, ma è una lettura molto istruttiva in questi giorni – Dario de Marco, Esquire

Esquire

Su Esquire, Dario de Marco recensisce Febbre di Ling Ma.

In questi giorni di coronavirus, la trama di Febbre sembra quasi una profezia, ma d’altronde molti romanzi si sono interrogati sul destino del mondo di fronte a un’epidemia (e non è un caso che in questo periodo siano tornati in classifica capolavori come La peste e Cecità). Cosa può aggiungere Febbre di Ling Ma? Come scrive De Marco, «purtroppo, o per fortuna, la similitudine tra la febbre di Shen e l’epidemia da Covid-19 finisce presto. L’infezione del romanzo infatti non è causata da un virus ma da spore fungine. Soprattutto, non si trasmette da persona a persona ma tramite le cose: l’esatto opposto del Coronavirus. E poi, porta a un collasso totale della società, disegnando uno scenario post-apocalittico in cui pochi sopravvissuti si aggirano tra le rovine delle metropoli: cosa che qui, insomma, nonostante il crollo delle borse mondiali e qualche inquietante segnale di isteria di massa, spereremmo di evitarci. Con tutte le differenze, però, qualcosa Febbre può insegnarci. Come e più delle altre pandemie letterarie».

«È lo scenario post apocalisse che, se pur lontano dalle condizioni attuali, ci da le suggestioni più forti. Dopo la Fine arrivò l’Inizio, dice Ling Ma nell’incipit. Ma come dovrebbe ormai averci insegnato tutta la letteratura survival, dal Signore delle mosche a La strada, il nuovo ordine che si instaura dopo il collasso è sempre più autoritario, più brutale. Il piccolo gruppo di sopravvissuti è ai comandi di un mezzo esaltato che instaura delle regole in stile setta: fa precedere ogni raid nelle case, alla ricerca di beni di prima necessità, da un momento di preghiera collettiva; rompe gli smartphone dei nuovi entrati come rito di passaggio; imprigiona chi trasgredisce al divieto di tenere qualcosa di nascosto al gruppo. Una caratteristica della Febbre, dell’emergenza, è che fa passare in secondo piano tutto quello che ha un orizzonte temporale superiore alla settimana: gli ultimi giorni prima del tracollo sono quelli della protesta di Occupy Wall Street a Zuccotti Park, ve la ricordate? Beh nella tempolinea del romanzo non c’è bisogno del muro di gomma degli anni per spegnere il movimento: qualsiasi rivendicazione diventa ridicola quanto più avanza la pandemia. A proposito, avete sentito parlare di Greta ultimamente?»

A questo link l’articolo completo.

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