La newsletter Ghinea inserisce Febbre di Ling Ma tra i libri da leggere per l’estate.
Febbre «ha il passo lento e intimo di un rivelarsi personale: ci insinuiamo nel presente e nel passato di Candance; in un intrecciarsi simbolico ed emotivo di scene che ritraggono l’avanzare del disastro da un lato e i ricordi di infanzia e di spostamenti della giovane donna dall’altro. La protagonista ricostruisce con la sua fuga un parallelismo con il viaggio dei propri genitori, e solo volgendo al passato arriviamo a comprendere il suo straniamento dal corpo e dai sentimenti; la sua dedizione a un lavoro che nessuno vuole più prendersi la briga di continuare in favore delle ultime consolazioni tra gli affetti. Chi si è quando ciò che resta della tua famiglia sono linee genealogiche che si affievoliscono? Cosa si diventa quando non ti viene chiesto di essere felice, bensì utile?
La lingua di Ma è pulita, dosata. Non ci sono esplosioni né lirismi nella parola così come non ce ne sono nella realtà raccontata, perché l’umanità probabilmente non merita neanche il lusso di porre fine alla sua storia millenaria tra i fuochi d’artificio. La catastrofe arriva perché l’abbiamo evocata, e arriva in silenzio come il senso di terrore che l’autrice riesce a costruire e a far insinuare lentamente sottopelle.
Edifici e cervelli si spengono, gli ingranaggi del lavoro perdono pezzi umani, eppure gli altri continuano a lavorare da brave api operaie, non tanto per un’atavica forma di resistenza ma perché fin troppo abituati al tiepido per concedersi un ultimo slancio di vita».
A questo link la recensione completa.