«Il capitalismo è un sistema operativo prima ancora che economico. La legge che lo fa funzionare è la teoria dei giochi battezzata da John von Neumann negli anni ’40. Prevede che ogni azione abbia esclusivamente un movente egoistico, il cui scopo è ottimizzare i vantaggi per chi la compie. “L’equilibrio di Nash”, dal cognome del matematico di A beautiful mind (non a caso autistico), altro padre della game theory, è quindi “il compromesso possibile fra due giocatori che pensano il peggio l’uno dell’altro e non comunicano” scrive Frank Schirrmacher in Ego. Gli inganni del capitalismo (Codice Edizioni).

I manager ragionano così rispetto ai concorrenti, ma anche gli altri esseri umani nelle loro scelte private, stando al riduzionismo dominante di cui il prematuramente scomparso giornalista della Frankfurter Allgemeine Zeitung riferisce. Una volta individuata una legge, si possono costruire modelli matematici per simularne gli esiti. “Ma quando si vuole prevedere razionalmente il futuro, quale fattore disturba più dell’uomo? È una mina vagante” ironizza serio l’autore. Meglio quindi, si illudono i teorici dei giochi, rimuoverlo dall’equazione e lasciar fare alle macchine, ben più prevedibili».

Riccardo Staglianò, il Venerdì (per continuare a leggere sul Venerdì, clicca QUI).

Dopo aver analizzato gli aspetti più scottanti della nostra complessa e mutevole società (dall’innalzamento dell’età media alla pericolosa e acritica bulimia di notizie favorita da internet) questa volta Schirrmacher punta dritto al “cuore del sistema”. L’obiettivo di Ego è la deriva sociale del turbocapitalismo del ventunesimo secolo, un imperialismo non solo economico che oggi ha esteso la propria influenza su ogni aspetto della vita, valutando relazioni personali, sentimenti e fiducia alla stregua di merci e affari da cui aspettarsi un tornaconto. In questo sistema, che somiglia più a una mano di poker in cui tutti vogliono vincere che non a una società civile, e dove l’egoismo assurge a regola, a rimetterci è sempre l’uomo, marionetta che come un “Faust digitale” ha venduto la sua anima e ha trovato in cambio un modello economico disumano.

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