L’associazione Scuola di Robotica pubblica sul suo sito un’intervista ad Emanuela Griglié e Guido Romeo a proposito del loro saggio Per soli uomini. Fiorella Operto, che firma l’articolo, commenta subito: «è un libro ricco, dal taglio anti convenzionale».
Griglié e Romeo «hanno raccolto, analizzato e commentato dati rilevanti, dalla misurazione degli incidenti sul lavoro alle metriche impiegate in tutti i campi, dalla medicina all’abbigliamento, mostrando che le nostre società funzionano e si sviluppano ancora con il metro del “maschio standard”.» Come spiega Emanuela Griglié: «volevamo iniziare una narrazione diversa, raccontando non solo la donna vittima inerme, ma i tempi sono cambiati, ci sono molti esempi di reazioni e di una aumentata, seppur non diffusa, sensibilità.»
Inoltre, aggiunge Romeo: «abbiamo scritto Per soli uomini durante il periodo di lockdown di COVID, e questo deve avere influenzato in parte il risultato. La pandemia ha reso evidenti molti problemi, e accelerato diversi mutamenti già in atto: è stato un catalizzatore di riflessioni.» Infine, gli autori concludono con una riflessione sui vantaggi che si trarrebbero da una società più egualitaria. «Gli uomini non devono sentirsi intimoriti da maggiori diritti attribuiti alle donne, vivrebbero in una società più giusta e si sentirebbero sollevati dal dover aderire, anche loro, agli stereotipi del tipo il maschio standard definito dalle misure imposte da Le Corbusier e amplificato da un modello produttivo ancora fordista.»