Su “FQ Millenium“, il mensile del “Fatto Quotidiano”, Luca Mercalli riflette sul rapporto tra lo sfruttamento ambientale e la comparsa di nuovi virus.

«Il pareggio di bilancio economico si è inserito senza batter ciglio, e perché non dovremmo inserire il ben più importante pareggio di bilancio ambientale?» scrive Mercalli, e cita Economia senza natura. La grande truffa di Ferdinando Boero che, interpellato sulla pandemia, offre un interessante punto di vista che collega lo sfruttamento dell’ambiente e le malattie come il covid-19 (che è solo l’ultimo di una serie di spillover che si sono verificati tra questo secolo e il precedente): «È naturale che la distruzione degli ecosistemi e della biodiversità sia uno dei più importanti fattori che innescano epidemie. Se sostituiamo la biodiversità con le monocolture, le irroriamo di pesticidi e poi alleviamo animali e li riempiamo di antibiotici, alla fine qualcosa di male ci succede. Molte di queste pandemie vengono da posti con alta densità di popolazione dove ancora si macellano in pubblico animali selvatici vivi. Aver puntato tutto sull’economia e sul PIL senza curarci del capitale naturale – e la Cina è campione mondiale in questa visione del mondo – ovviamente ha delle conseguenze».

La natura non si vendica, ma presenta il conto. Bisogna ripensare al nostro modello di sviluppo, perché non possono esistere individui sani in un ambiente malato. La palla è in mano nostra e, come conclude Mercalli, «la lezione del virus ci sta facendo capire cosa è necessario e cosa è superfluo: sapremo rinunciare a qualcosa del nostro turbocapitalismo per salvare il capitale naturale e noi stessi?»

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