Luca Pantarotto pubblica su minima&moralia una lunga riflessione sul concetto di collasso sociale e adattamento, parlando di Eschilo, Mark Doten (autore di Trump Sky Alpha) e Febbre di Ling Ma.
Nelle Eumenidi di Eschilo assistiamo al processo di Oreste istituito da Atena. La dea crea un istituto di giustizia eterno, chiamato a sottrarre l’applicazione della legge all’arcaico arbitrio della sfera privata per consegnarla a una dimensione più civilmente istituzionale: quella del diritto della polis. In altre parole, Atena vuole rifondare la struttura stessa della società. Le Erinni, le divinità della vendetta, «temono che il nuovo corso decreti la fine di un mondo che per secoli le aveva invocate e venerate a suprema difesa dell’ordine costituito, l’abolizione di un patrimonio di costumi e rituali che fino a quel momento ne avevano giustificato l’esistenza e sancito la possibilità di agire sulla realtà. In breve, hanno paura di una catastrofe». “Catastrofe” intesa come rovesciamento, capovolgimento della realtà, secondo l’etimologia originaria del termine.
«Per far fronte alla crisi, le Erinni devono imparare una lezione importante: il collasso richiede adattamento. Se il sistema viene stravolto, l’unico modo per sopravvivere è trasformarsi insieme a esso. Diventare parte del cambiamento. Dal processo a Oreste la vecchia gerarchia cosmica esce svuotata di ruolo, improvvisamente rimpiazzata dal nuovo modello politico della civiltà. Ecco allora che, su esortazione di Atena, le mostruose Erinni accettano di tramutarsi nelle benevole Eumenidi, divinità della giustizia e della prosperità, garanti delle decisioni prese dal tribunale dell’Areopago e forze costruttive di pace».
Com’è descritto il collasso e il necessario adattamento per la sopravvivenza in Febbre? Nel romanzo di Ling Ma, «la catastrofe che stravolge il sistema ha origine naturale e non terroristica, perciò non ha effetti sulla rete globale: anche dopo la Fine, Internet continua a funzionare. Per i superstiti è un vantaggio non da poco: nessuno di loro conosce nessun’altra realtà oltre a quella impiegatizia della New Economy, perciò Internet fornisce al gruppo il supporto di quelle conoscenze indirette che non hanno mai potuto acquisire, ma che il grande archivio della rete immagazzina e conserva per loro. Com’erano abituati a fare prima della Fine, Candace e gli altri cercano su Google o nei tutorial di YouTube la soluzione a qualsiasi esigenza pratica o emotiva, dai metodi per accendere un fuoco alle tecniche di sparo alle fasi dell’elaborazione del lutto. Al tracollo dell’umanità la rete sopperisce, almeno temporaneamente, tramandandone il ricordo e mantenendone vivi i saperi. “Che cos’è internet, se non la memoria collettiva?”, si chiede Candace».
«Ling Ma mette in scena un rovesciamento ancora più drastico di quello raccontato da Mark Doten. In Trump Sky Alpha l’olocausto nucleare stermina il novanta per cento dell’umanità; nell’America di Febbre si aggirano, per quanto ne sappiamo, solo nove superstiti. Non esiste più nessun governo, nessun controllo militare del territorio, nessuna forma di organizzazione sociale. L’epidemia sembra aver azzerato la civiltà. Eppure, ancora una volta, l’uomo non sembra in grado di rispondere alla catastrofe se non tentando di ripristinare gerarchie e dinamiche del mondo di prima.
Se l’abbandono di Internet rende finalmente possibile, secondo Bob [il leader dei sopravvissuti, N.d.R.], immaginare un nuovo tipo di futuro, nella pratica è proprio Bob a stroncare sul nascere questa possibilità. Il modo in cui interpreta il suo compito di leader lo porta a conformarsi, con il passare del tempo, alle stesse logiche dell’imperialismo americano: alternare punizione e ricompensa, controllare il dissenso, contenere le spinte centrifughe, servirsi della fede religiosa per legittimare la propria autorità sono caratteristiche di un potere tradizionale che non vuole sovvertire il sistema creando un diverso tipo di ordine, ma mantenere se stesso a scapito degli altri.» E se Bob incarna l’eterno ripetersi dell’imperialismo americano, sarà un ricordo di Candace a dare alla catastrofe della febbre di Shen la possibilità di trasformarsi davvero in una rivoluzione: «Il primo posto in cui vivi da solo, lontano dalla tua famiglia, è il primo posto in cui diventi una persona vera, il primo posto in cui diventi te stesso».
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