Can we all get along?

La Repubblica

«Guardatevi da chiunque insista nell’affermare che la morale è unica per tutte le genti, per tutti i tempi e per tutti i luoghi. Siamo il prodotto di una selezione multilivello che ci ha trasformati in homo duplex. Siamo egoisti e siamo “gruppisti”, al 90 per cento scimpanzé, al 10 per cento api. La religione ha giocato un ruolo fondamentale nella nostra evoluzione: ci siamo evoluti insieme per realizzare comunità morali sempre più estese. Perché allora le persone sono divise dalla politica e dalla religione? Non perché esistano buoni e cattivi, ma perché le nostre menti sono predisposte in modo tale da farci sentire nel giusto solo all’interno del gruppo al quale apparteniamo. Difficile, dunque, ma non impossibile trovarsi in sintonia con chi vive in base ad altri sistemi morali. Ci sono tutte le ragioni per trovare un accordo: proviamoci. Jonathan Haidt, psicologo e filosofo, si occupa di psicologia morale e dei suoi effetti in politica e in economia. Con Menti tribali risponde alla seguente domanda: perché le brave persone si dividono su politica e religione? Il punto di partenza è la rivolta di Los Angeles del 1992, quella nata in seguito all’aggressione compiuta da quattro poliziotti bianchi nel confronti del tassista nero Rodney King. Tutto era stato documentato in un video e quando i quattro furono prosciolti dalle accuse si accesero tumulti poi durati sei giorni. Cinquantatré morti, settemila edifici dati alle fiamme. Fu allora che King pronunciò la famosa frase “Can we all get along?”, possiamo andare tutti d’accordo?».

Francesca Bolino, La Repubblica (per continuare a leggere, scarica il PDF a lato).

 

Jonathan Haidt - Menti tribaliDa vent’anni Jonathan Haidt, psicologo morale e filosofo, indaga i meccanismi profondi che regolano la nostra esistenza, le decisioni che prendiamo, i valori che crediamo universali, che condividiamo o che rifiutiamo. Il giudizio morale è secondo Haidt la bussola che, dalle piccole scelte quotidiane ai grandi temi della politica e della religione, orienta la tendenza naturale dell’uomo a riunirsi in tribù e a dividersi su ciò che si ritiene essere giusto o sbagliato. Menti tribali, arrivato ai vertici della classifica del New York Times, è un libro che propone una via alla convivenza e al dialogo, partendo dalla comprensione dei processi biologici ancestrali da cui nasce la nostra ricerca del bene.

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