«Prof. Amedeo Balbi, Lei è autore del libro Il buio oltre le stelle. L’esplorazione dei lati oscuri dell’universo edito da Codice. Conosciamo con certezza la natura fisica solo del 5% dell’universo: quali sono i limiti alla nostra esplorazione?
Esistono diversi limiti, alcuni eliminabili, altri no. Nel caso dello studio del contenuto dell’universo, ad esempio, noi possiamo vedere direttamente solo la materia e l’energia che emettono o assorbono radiazione elettromagnetica. Ci siamo però convinti che esistano anche materia ed energia non direttamente visibili. Come? Perché interagiscono attraverso la gravità con la materia visibile, influenzando, ad esempio, il moto delle stelle e delle galassie. Così, in base a ciò che crediamo di aver capito, l’universo sarebbe fatto per il 95% di materia e energia oscure, e solo il restante 5% sarebbe materia dello stesso tipo che ci è familiare e di cui siamo fatti noi stessi, ovvero gli atomi. Una delle sfide della fisica moderna è capire cosa sia, di preciso, il resto».
In occasione del ritorno in libreria di Il buio oltre le stelle, Amedeo Balbi risponde ad alcune domande a cura di Letture.org.
I primi osservatori che secoli fa cominciarono a scrutare il cielo potevano appena immaginare cosa si nascondesse dietro quel poco che si vedeva a occhio nudo. Da allora l’uomo ha raggiunto risultati straordinari; eppure, per alcuni versi, non è in una situazione tanto diversa rispetto a quei primi osservatori. Dopo tutte le scoperte e i progressi, gli astronomi conoscono con certezza la natura fisica di una porzione limitata di universo, appena il 5 per cento del totale: una goccia in un’oscurità di cui possiamo solo intuire la maestosità e la vertigine. Cosa sono l’energia e la materia oscura, le componenti predominanti del cosmo di cui abbiamo per ora solo una conoscenza indiretta? Potrebbero mettere in discussione le ipotesi fisiche alla base della descrizione e dell’interpretazione dell’universo? I segreti da strappare al buio del cielo notturno sono ancora tanti.