Agenzia di viaggi nel tempo – Pietro Bassi, Zanichelli

Zanichelli

«E se un giorno esistesse un’agenzia di viaggi nel tempo? L’idea sembra folle, ma non dimentichiamo che appena un secolo fa si riteneva che la Via Lattea costituisse l’intero Universo, e che ci fosse ben poco altro da scoprire. Circa un secolo, come le due teorie della Relatività di Albert Einstein (1905 e 1915). Circa un secolo, come il romanzo di H.G. Wells La macchina del tempo (1895, 1902 in Italia con il titolo Un’esplorazione del futuro ), libro di vastissimo successo fin dalla pubblicazione, che diede inizio a un ricco filone fantascientifico incentrato sui viaggi nel tempo e che contribuì a diffondere l’idea che la realtà è quadridimensionale, cioè composta dalle tre dimensioni dello spazio unite alla quarta dimensione del tempo. Il romanzo di Wells è la scintilla che accende l’ipnotico saggio divulgativo di James Gleick (1954) intitolato Viaggi nel tempo, una cavalcata al galoppo fra migliaia e migliaia di altre pagine, o meglio un’esplorazione dello spaziotempo dentro una navicella a pedali con “circuiti da mille valvole”, in un libro il cui tessuto è fatto di letteratura (non solo fantascienza), tecnologia, filosofia e scienza, in un prodigioso accumularsi di citazioni, idee e avventure più o meno riuscite della mente umana. James Gleick è un famoso divulgatore scientifico statunitense, giornalista del New York Times e fondatore di The Pipeline, uno dei primi provider internet della storia».

Su Zanichelli – Aula di Scienze, Pietro Bassi si chiede se un giorno potrà mai esistere un’agenzia di viaggi nel tempo. Scopriamo cosa ne pensa James Gleick, sfogliando il suo Viaggi nel tempo.

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Gli scrittori e il cinema ne hanno fatto un vero e proprio genere; i filosofi ci si sono spaccati la testa; la scienza li ha studiati. La possibilità che la direzione del tempo possa essere “aggiunto è diventata così una vera e propria icona della cultura popolare (e non solo) del Novecento. Tutto è iniziato nel 1895, con “La macchina del tempo” di H.G. Wells, e da allora, passando per Robert Heinlein e Philip K. Dick, ma anche Proust, Scott Fitzgerald, Kurt Gödel e Einstein, fino a “Dr Who”, “Terminator” e Woody Allen, i viaggi nel tempo non sono mai finiti. James Gleick ci accompagna in un’esplorazione che attraversa continuamente il sottile confine tra science fiction e fisica, e ci regala un affascinante affresco in cui si mescolano letteratura, cinema, filosofia e scienza.

«Un parco giochi pieno di attrazioni, che Gleick descrive con una passione contagiosa». The Wall Street Journal

«Un meraviglioso promemoria che ci ricorda che la tecnologia più potente per viaggiare nel tempo è anche lo strumento più antico che abbiamo: la capacità di raccontare». The New York Times Book Review

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