– Nuove uscite –
Saggistica: La resilienza del panda di Cyrille Barrette
Dal 10 settembre in libreria e in e-book La resilienza del panda di Cyrille Barrette.
«Tutte le persone, vive e morte, sono puramente fortuite»: così sosteneva Kurt Vonnegut, citato insieme a Jacques Monod, Charles Darwin, geologia e genetica da Sean B Carroll nel suo nuovo libro Una serie di fortunati eventi, in cui ci accompagna alla scoperta dell’incredibile potere del caso e di come sia la fonte di tutta la bellezza e la diversità del mondo vivente.
Come scrive Carroll, «nell’apprendere cose sempre nuove sulla storia e sul funzionamento del nostro pianeta, abbiamo scoperto, con grande sorpresa, che il corso della vita è stato profondamente influenzato da una varietà di eventi cosmologici e geologici accidentali, senza i quali certo non saremmo qui. Addentrandoci nella storia dell’uomo ci siamo resi conto di come pandemie, siccità e altri episodi che hanno trasformato le civiltà umane siano stati prodotti da eventi naturali casuali e unici, che avrebbero potuto facilmente non verificarsi. Analizzando poi, sempre più in dettaglio, la biologia umana e i fattori che influenzano la vita di ciascuno di noi, abbiamo colto il caso in flagrante mentre governava sul confine sottile che separa la vita dalla morte. [Una serie di fortunati eventi] racconta cose che Monod non ha fatto in tempo a conoscere, scoperte che vanno dalla scala planetaria fino a quella molecolare, dai grandi sconvolgimenti del globo ai meccanismi casuali in azione all’interno di ciascuna cellula di ogni essere vivente, uomo incluso. E se è vero che queste scoperte annientano il confortante antropocentrismo, spero concorderete con me sul fatto che la storia del caso è molto più di una filosofia ampollosa o del rifiuto delle pie illusioni dei teologi».
Il viaggio di Carroll all’origine del mondo (e di tutti noi) continua verso il futuro con l’altra nuova uscita di saggistica, Compagni di viaggio di Giuseppe Anerdi e Paolo Dario. I “compagni” del titolo sono robot e computer, le intelligenze artificiali che, come spiegano gli autori, «dopo essere entrati nelle nostre case con incarichi molto semplici, come pulire i pavimenti, tagliare l’erba o divertire i bambini, incominciano ad attribuirsi funzioni sempre più complesse. Sanno chiudere le finestre e custodire la casa quando usciamo o regolare il forno per cuocere alla perfezione l’arrosto e farcelo trovare pronto per la cena, mentre i bot come Alexa, Siri o Google Home, cortesi assistenti personali, ci ricordano gli appuntamenti e rispondono alle nostre richieste di informazione. I robot sanno però essere anche preziosi collaboratori, come i robot manifatturieri che ci sollevano dalla fatica fisica, i robot chirurgici che minimizzano lo stress operatorio e i robot sociali che aiutano le persone anziane o svantaggiate». Il mito della macchian che si ribella al suo creatore è duro a morire, e anche oggi nei confronti dell’intelligenza artificiale serpeggiano sospetto e preoccupazione. Saranno i robot a ereditare la terra? Forse sì, forse no, ma di certo il futuro vedrà la coesistenza tra umani e intelligenza artificiale, e «starà a noi governare questi autentici robot companion, plasmarne e indirizzarne i talenti, così che sia lecito immaginare un’alleanza tra specie umana e macchine intelligenti per affrontare insieme le grandi sfide della conoscenza, della dignità e della difesa del pianeta».