Per tutte le discipline che studiano il cervello umano la coscienza è la grande sfida ancora in corso, il territorio dove il rigore della scienza fa i conti con le pulsioni spirituali dell’uomo. In che modo, e soprattutto per quale motivo, entità fisiche quali siamo noi generano e provano sensazioni così impalpabili, così poco fisiche? Domande sfuggenti, come sfuggente è l’oggetto che si cerca di costringere in una risposta netta e definitiva.
Tra le tante voci spicca per la sua originalità e capacità suggestiva quella di Nicholas Humphrey, che pone la coscienza in un’ottica darwiniana – si tratterebbe di un vantaggio evolutivo dell’uomo – e per capirne la magia non ha paura di scomodare una parola tabù per scienziati e psicologi: l’anima, il luogo in cui ognuno di noi vive e sperimenta la propria meravigliosa unicità.