Alan Turing è stato un pensatore sregolato e rivoluzionario, un matematico geniale in grado di decifrare, durante la seconda guerra mondiale, i messaggi della famigerata macchina Enigma usata dalla Germania nazista. È stato soprattutto profeta dell’intelligenza articiale, da lui teorizzata già negli anni Trenta quando non era stato ancora creato il primo computer.
Ma anche uomo insicuro, solitario e tormentato, etichettato come soggetto pericoloso per la sicurezza dello Stato proprio a causa del suo contributo durante la guerra, poi arrestato e processato con l’accusa di aver commesso atti osceni con un altro uomo. Fino al tragico epilogo del suicidio, per alcuni avvenuto in circostanze misteriose e poco chiare, a soli quarantuno anni.