La vera urgenza politica

Abbiamo fatto tre domande a Ferdinando Boero, biologo marino e autore per noi di Economia senza natura.
Tre domande che ci sono venute in mente dopo aver letto quest’articolo. Ecco quali:

 

 

Ha visto che Beppe Grillo sta leggendo il Economia senza natura? A quali altri politici vorrebbe fa arrivare il messaggio del libro?

Una volta ho incontrato Enrico Letta all’aeroporto di Genova, ne avevo una copia con me e gliel’ho data. Ma non ho mai avuto un riscontro. Ovviamente potrebbe esser letto da qualunque responsabile economico di qualunque partito. Non sono argomenti di destra o di sinistra…

Durante la campagna elettorale si è parlato molto di economia e molto poco di natura. Un suo commento?
Lo dice il titolo del libro: l’economia senza natura è una truffa. Abbiamo contratto un debito con la natura e ora non abbiamo i soldi per pagarlo. Se i costi ambientali non sono considerati si fa cattiva economia. E se si cerca di convincere gli elettori che possiamo rimettere in sesto l’economia senza por mano a quel che facciamo alla natura… allora li stiamo truffando.

Oltre alla giustissima idea di inserire la parola ‘natura’ nella Costituzione, qual è il provvedimento più urgente che il prossimo governo dovrebbe essere capace di prendere per il bene della natura e dell’ambiente?
C’è una “grande opera” che urge mettere in cantiere: rimettere in ordine quel che abbiamo combinato, in modo da tornare in armonia con la natura. Sarà un enorme stimolo all’economia. C’è però bisogno di una svolta culturale nell’intero Paese. L’inizio è di riconoscere dignità costituzionale alla Natura, come valore basilare del nostro vivere civile. Il paesaggio è parte della natura, ma non rappresenta tutta la natura. Prendere una parte per il tutto è fuorviante. Va benissimo il Paesaggio, ma ci vuole anche la Natura.

 

 

Ferdinando Boero - Economia senza natura

Guardate quella casa costruita su una duna, a dieci metri dal mare. Ecco, quella è economia senza natura. Questo lungo articolo di fondo, divertito e divertente, graffiante, irriverente e arrabbiato, presenta nelle stesse parole dell’autore un’unica, semplice e potente tesi: «L’uomo fa parte della natura, e le regole che inventa sono alla fine soggette alle regole della natura».

 

 

 

 

 

 

 

 

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