La guerra segreta per conquistare il salotto – Nick Bilton su Wired (luglio 2012)

È in corso una guerra nei nostri salotti. Lo sapevate? A combattere sono i grandi colossi informatici: Apple, Microsoft, Google. In palio ci siamo noi, i nostri divani, il nostro intrattenimento.

Nick Bilton, giornalista con una rubrica di tecnologia sul New York Times, è autore per noi di Codice di Io vivo nel futuro, libro in cui confronta lo sviluppo di internet con altri progressi tecnologici del passato come la ferrovia e la stampa, spiega come la tecnologia stia entrando nelle nostre vite e plasmando una nuova forma di cultura non priva di effetti (sia sulle nostre abitudini, sia sugli stessi meccanismi cerebrali), e tenta di tracciare un disegno del nostro futuro prossimo.

In un articolo che potete trovare sull’ultimo numero di Wired, da pochi giorni in edicola, ci racconta la sottile battaglia che si sta disputando tra le grandi case produttrici di tecnologia:

“La lotta per aggiudicarsi nuovi utenti si sviluppa su tre fronti, anzi, tre schermi: gli smartphone, i tablet, e i televisori (…) La caratteristica più importante di questi schermi sarà la loro capacità di comunicare gli uni con gli altri (…) I contenuti multimediali acquistati su internet, come ebook, filmati, giochi e musica, dovrebbero poter fluire perfettamente da un dispositivo all’altro, senza interventi da parte dell’utente. Se tutti gli schermi saranno collegati tra loro sullo stesso sistema operativo, saranno in grado di condividere i contenuti parlando la stessa lingua”.

Il vincitore, quindi, dovrebbe riuscire a fornire un qualcosa che riesca a collegare i vari dispositivi elettronici consentendoci di scaricare, per esempio, un cd con il telefono, e di poterlo ascoltare dal computer o dal televisore, come e quando vogliamo.
E questa possibilità c’è già, o quasi: Apple produce telefoni, tablet e computer in grado di comunicare tra loro. Google invece è ancora indietro: non basta che gli smartphone usino Android, cioè il suo sistema operativo. Sul fronte salottistico, però, stanno perdendo entrambe. Basti sapere che la Apple Tv al momento è utilizzata solamente dai dirigenti della stessa Apple.
A vincere potrebbe essere, a sorpresa, proprio la società produttrice che ha invece perso sul fronte degli smartphone: la Microsoft.

Siamo in un’epoca di fermento tecnologico, in cui si affermano tipologie di comunicazione ed entertaining sempre nuove, dove i film, i programmi tv e persino i libri si commentano su Twitter grazie agli smartphone e ai tablet. La televisione, però, non ha mai perso: è ciò di cui chiunque voglia vincere dovrà tentare d’impossessarsi. È il centro nevralgico dell’unica piazza che, se vinta, porterà trionfo e molti, molti soldi: il salotto di casa.

 

Dalla scheda-libro di Io vivo nel futuro:

Per tecnofobici e fanatici: per chi vede l’iPad come una semplice moda e chi ha compreso che stiamo andando incontro a dei cambiamenti, e vuole capirli.

Smartphone, iPad e piattaforme digitali come Twitter e Facebook hanno modificato radicalmente la produzione e il consumo dei contenuti: nelle nostre case e nei nostri cellulari si sta affacciando una nuova forma di cultura che avrà profondi effetti sulle abitudini di vita e sugli stessi meccanismi cerebrali. Bilton confronta lo sviluppo di internet con altri progressi tecnologici del passato come la ferrovia e la stampa, disegnando la prospettiva di quella che sarà la nostra cultura fra due o vent’anni e analizzando in particolare i cambiamenti in atto nelle giovani generazioni. Colloquiale e divertente, Io vivo nel futuro è impostato come un dialogo con il lettore, che attraverso divertenti aneddoti tratti da conversazioni quotidiane e da curiosi esperimenti personali (come una ricerca sull’evoluzione del porno…) ricostruisce lo storytelling proposto dalle nuove tecnologie. Un libro che rende il futuro prossimo non solo accettabile, ma auspicabile.

 

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